LIVORNO - Fra i numerosi appellativi con cui la Vergine Maria viene invocata, quello di <i>Stella maris </i> (che, fra l’altro, secondo Bernardo di Chiaravalle, sarebbe all’origine dello stesso nome di Maria) è senz’altro il più diffuso e più appropriato per la gente di mare e per i Livornesi, abituati da sempre a sentirsi protetti, magari anche senza chiederlo, dalla misericordiosa Madre celeste.
La protezione della Madonna alla più giovane città della Toscana è tutt’oggi tangibilmente attestata dall’effigie sopravvissuta alla distruzione bellica incastonata nel blocco del Pieroni, in piazza Grande, che segna il punto toccato dal maremoto (non ci piace chiamarlo tsunami) che sconvolse Livorno nel 1646, documentato anche in una mediocre pittura del Terreni collocata sulla parete destra della cappella di Santa Vigilia nella chiesa di Santa Caterina che, come il santuario di Montenero, custodisce numerosi ex voto a carattere marinaro.
“Fede e devozione mariana...
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