LIVORNO – L’ammiraglio Giovanni Canu dallo scorso Dicembre è a capo del Comando della Direzione marittima di Livorno, e direttore marittimo della Toscana.
A Livorno ha mosso i primi passi nella carriera in mare frequentando l’Accademia navale. Questo ha suscitato un forte impatto emotivo quando è tornato nella città toscana come Comandante del porto.
Originario di Siena, ha ricoperto incarichi di Comando presso l’Ufficio Circondariale marittimo di Maratea, la Capitaneria di porto di Viareggio, successivamente a Brindisi e poi come direttore marittimo del nord Sardegna. L’ultimo prestigioso incarico è stato quello di Capo del III reparto Piani e Operazioni del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto.
L’arrivo a Livorno
Il comando del porto di Livorno è uno dei più importanti a livello nazionale e rispetto agli altri ha una caratteristica particolare: non si trova nel capoluogo di regione come succede per fare un esempio, a Genova.
proprio la Toscana, come ci ha spiegato nell’intervista, ha un ruolo centrale nella storia del Corpo che quest’anno celebra i suoi 160 anni:
“È stato a Firenze, capitale d’Italia in quel momento che il re Vittorio Emanuele II ha firmato il Regio Decreto che sancì l’istituzione del Corpo delle Capitanerie di porto. E essendo Livorno il Comando regionale, ricopre un posto di privilegio. Per questo ci stiamo organizzando per celebrare degnamente l’anniversario”.
Lo scalo labronico è una realtà marittima molto importante e voce forte in quello che è il panorama dell’economia marittima nazionale. Le sfide sono molteplici: sicurezza e ambiente sono la cornice all’interno della quale si muove la Capitaneria di porto a tutela degli interessi nazionali.
“Questo perchè Livorno ha una fortissima vocazione commerciale e con l’estero. C’è anche la sfida tecnologica -spiega Canu- perchè si possa essere produttivi, al passo con tempi, ma compatibili con l’aspetto ambientale”.
Un capitolo a parte riguarda la futura Darsena Europa: “Sono necessari alcuni adeguamenti normativi, con ordinanze da rivedere, soprattutto quella “principe” che è ritagliata sulla struttura attuale del porto”.
Porto che inserito nel panorama cittadino ha un punto di forza secondo l’ammiraglio: “Livorno è una città multietnica da sempre aperta allo straniero, da cui sa accogliere novità e cambiamento, mettendo in discussione i propri valori con elasticità . Questo rappresenta in un certo senso anche un problema perchè questo cambiamento continuo rincorre sempre nuove situazioni che non si consolidano mai e necessitano di aggiornarsi.”
Allargando lo sguardo alla Toscana l’ammiraglio Canu sa di raccogliere i frutti del suo predecessore Angora che è riuscito a creare sinergia e collaborazione anche a livello istituzionale.
Se potesse guardare avanti l’ammiraglio Canu ancora non sa cosa vorrebbe lasciare un giorno a Livorno. “Ma sono grato già da ora alla città e mi impegnerò sinceramente e profondamente con quelle che saranno le mie capacità e possibilità .”
Riprese e montaggio di Andrea Puccini
Condividi l’articolo
Articoli correlati
Potrebbe interessarti
Venezia: risultato economico 2024 pari a 20,7 milioni
AdSp Genova: tutti i provvedimenti del Comitato di gestione
La Guardia costiera puntualizza sulle indagini della Procura di Genova
Emirates Shipping Line entra a far parte del World Shipping Council
Piombino, la Guardia Costiera ferma nave da carico liberiana
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato su tutte le notizie dal mondo del trasporto e della logistica