Filiera, infrastrutture e artigianalità nella visione del direttore generale di Navigo. Guarda il video dell’intervista.
VIAREGGIO – Nel panorama globale della nautica, la Toscana si conferma una delle capitali indiscusse per competenze, capacità produttiva e visione strategica. A delineare i tratti di questo primato è il Dott. Angelini, direttore generale di Navigo, protagonista di primo piano dell’ecosistema della cantieristica italiana, che spiega come la filiera regionale continui a imporsi sui mercati internazionali grazie all’artigianalità, all’innovazione e a un approccio sistemico unico.
“Il mese di settembre per la nautica è stato un momento cruciale, perché con i grandi saloni di Cannes, Genova e Monte Carlo si è aperta di fatto la stagione”, racconta Angelini. “Questi appuntamenti hanno visto ancora una volta la cantieristica italiana protagonista assoluta, con la Toscana che detiene oltre il 38% del mercato mondiale nella fascia superiore, dai 30 metri in su. È qui che si concentrano saperi unici e una leadership consolidata”.
Il mercato continua a crescere con vigore, in particolare nel segmento tra i 35 e i 60 metri, dove la domanda è ancora trainante. Al di sotto dei 30 metri si registra una stabilizzazione, mentre sopra i 60 metri la crescita è costante. La forza della Toscana, sottolinea Angelini, “non è soltanto saper vendere un prodotto, ma saperlo costruire. Il cuore del successo sta nelle nostre mani: carpentieri, saldatori, allestitori, tappezzieri, marmisti. È questa artigianalità diffusa a rendere il prodotto toscano riconoscibile e ricercato nel mondo”.
Il sistema delle marine e la sfida dell’attrattività
Per intercettare la rotta dei grandi yacht, Navigo ha creato il consorzio Marine della Toscana, che riunisce dodici approdi con un call center comune e oltre 5.000 posti barca. “Quello che costruiamo nasce per navigare nei mari del mondo, non solo per i nostri porti”, osserva Angelini. “La sfida è rendere la costa toscana più attrattiva per trattenere o far rientrare i grandi yacht prodotti qui. Il 98% dei clienti è estero: dobbiamo essere capaci di offrire servizi e infrastrutture all’altezza”.
Il cosiddetto “canale tirrenico” rappresenta una direttrice strategica: oltre il 60% della flotta mondiale dei megayacht, circa 6.200 unità, transita lungo la rotta che va dalla Spagna alla Turchia passando proprio davanti alle coste toscane. Da Viareggio a Livorno, da Pisa a Carrara fino all’Argentario, ogni territorio offre un tassello distintivo: capacità costruttiva, portualità, potenziale turistico. Un sistema integrato che, se messo a rete, può trasformare la Toscana in una vera e propria yachting destination, concetto ben diverso da una semplice marina.
“Una yachting destination è un luogo capace di rispondere pienamente alle esigenze del segmento superyacht, combinando accoglienza, infrastrutture e servizi di alto livello”, spiega Angelini. “Stiamo lavorando per affermare questo modello sia a casa nostra sia nel mondo. Le nostre barche si trovano ormai anche in destinazioni lontane, come l’area di Durban, in Sudafrica. Questo significa che dobbiamo essere competitivi globalmente, ma partendo da una base solida nel nostro territorio”.
Formazione e nuove tecnologie
Un altro pilastro del sistema è la formazione. Navigo ha fondato l’ITS ISYL, che prepara ogni anno 180 giovani alle professioni legate alla costruzione, manutenzione e gestione dei megayacht, con particolare attenzione al service e alle nuove frontiere dello yachting. “Sviluppiamo la produzione con la nostra artigianalità, la logistica con i porti e le marine, e investiamo sulle competenze che rappresentano il futuro”, sottolinea Angelini.
La tecnologia gioca un ruolo chiave sia nella costruzione che nella vita a bordo. Le imbarcazioni sono oggi concentrati di soluzioni avanzate: sistemi B-Fuel per la propulsione silenziosa e sostenibile, automazioni intelligenti per la gestione dei consumi idrici ed energetici, interfacce digitali per il comfort e l’intrattenimento. “La barca moderna è al tempo stesso mezzo di trasporto e hotel galleggiante”, osserva Angelini. “Le tecnologie abilitano esperienze di bordo sempre più sofisticate, migliorando la vita dell’armatore e semplificando il lavoro dei cantieri e dei porti”.
Sostegni e prospettive
Sul fronte delle politiche industriali, Navigo lavora in sinergia con le associazioni di categoria per veicolare le istanze della filiera. “Non chiediamo per noi, ma segnaliamo cosa serve tecnicamente al settore: strumenti per sostenere le piccole e medie imprese artigiane, che oggi sono vere e proprie industrie, supporti per l’internazionalizzazione, la digitalizzazione, le certificazioni e il ricambio generazionale”, conclude Angelini. “La nautica toscana ha due secoli di storia: è un patrimonio tecnico e culturale che va accompagnato verso il futuro”.
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