Bilancio 2026, Piacenza punta su cold ironing e sviluppo portuale

“Il Commissario Piacenza: 70 milioni per il cold ironing e nuove linee di sviluppo per tutti gli scali del sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio.”

piacenza

Gioia Tauro – Uno strumento di programmazione economica che guarda allo sviluppo del sistema portuale meridionale, tra sostenibilità e crescita infrastrutturale. È con questo spirito che il Commissario Straordinario Paolo Piacenza ha adottato il Bilancio di previsione 2026 e il programma triennale delle opere pubbliche dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, dopo la presentazione ai membri dell’Organismo di partenariato della risorsa mare.

Il documento, illustrato dal dirigente dell’Area Finanza Luigi Ventrici, ha ricevuto parere favorevole dal Collegio dei Revisori e rispetta i vincoli di spesa previsti per beni e servizi. Il bilancio prevede entrate per circa 25 milioni di euro a fronte di spese per oltre 37 milioni, con un disavanzo tecnico di 12 milioni interamente coperto da un avanzo presunto di oltre 122 milioni, garanzia di solidità finanziaria per l’Ente.

Aprendo i lavori dell’Organismo di partenariato, riunitosi il 20 ottobre, Piacenza ha richiamato l’importanza del bilancio come leva di gestione e di sviluppo dei porti amministrati. Tra gli interventi principali, ha annunciato la definitiva conferma del finanziamento da 70 milioni di euro per il progetto di cold ironing, ottenuto grazie a un memorandum sottoscritto con il Viceministro Edoardo Rixi.

“È uno degli interventi più significativi per il nostro sistema portuale – ha spiegato Piacenza – già previsto in un decreto poi definanziato ad agosto. Grazie al lavoro congiunto con il Ministero abbiamo recuperato il finanziamento e siamo ora alla fase finale delle formalità per la sottoscrizione dell’accordo procedimentale.”

piacenza Durante il suo intervento, il Commissario ha ricordato l’interesse suscitato a livello nazionale dal progetto, sottolineando come l’elettrificazione delle banchine rappresenti un passaggio strategico per la competitività del porto di Gioia Tauro.

“Nel contesto del transhipment, arrivare al 2029 con almeno il 90% delle navi sopra le 5.000 tonnellate alimentate da terra è un obiettivo non rinviabile – ha osservato – per evitare sanzioni e per rafforzare il ruolo di Gioia Tauro nel sistema portuale nazionale.”

Accanto al cold ironing, il bilancio destina 5 milioni di euro ai lavori di dragaggio, indispensabili per mantenere fondali tra i 17 e 18 metri lungo tutto il canale portuale, condizione che rende Gioia Tauro l’unico scalo italiano capace di accogliere le mega-container ship di ultima generazione.

Piacenza ha infine ampliato lo sguardo agli altri porti del sistema, sottolineando la necessità di una pianificazione condivisa.

“La presenza di scali così diversi è una peculiarità che richiede responsabilità e visione. Dobbiamo assegnare a ciascun porto la propria vocazione, la propria dignità operativa, attraverso linee di sviluppo chiare e coordinate. Per questo è fondamentale riprendere i lavori del Documento di pianificazione strategica di sistema, coinvolgendo territori, parti sociali e mondo imprenditoriale.”

Conclude così un bilancio che, più che una rendicontazione contabile, si presenta come una piattaforma di sviluppo strategico per i cinque porti amministrati dall’Ente — Gioia Tauro, Corigliano Calabro, Crotone, Taureana di Palmi e Vibo Valentia Marina — chiamati a interpretare in modo complementare la crescita marittima del Sud.

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Tags: Porti

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