

ROMA – Nel contesto sempre più stringente a livello di controllo burocratico e pressione economica per regolamentare la transizione energetica nel trasporto marittimo, l’utilizzo di combustibili alternativi di origine biogenica come il Fame (Fatty Acid Methyl Esters) e l’Hvo (Hydrotreated Vegetable Oil) è ormai considerata come una delle soluzioni più immediate e praticabili per attenersi alle esigenze di riduzione delle emissioni inquinanti. Proprio alla luce di questi svillupi, di recente il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto ha emesso una circolare non di serie per fornire alle compagnie armatoriali prescrizioni tecniche e operative dedicate alla sperimentazione dell’uso di biocarburanti Fame e Hvo a bordo delle navi
Un primo test operativo ha già avuto luogo nei giorni scorsi nel porto di Napoli, dove è stato effettuato il rifornimento di biocarburante su una nave da crociera della Disney Cruise Line, segno tangibile dell’avvio concreto delle sperimentazioni. Tuttavia, l’impiego di questi combustibili presenta anche alcune criticità tecniche e operative, che la Capitaneria ha ritenuto necessario evidenziare: dalla scarsa stabilità del prodotto nel tempo alla sensibilità all’invecchiamento, passando per la crescita microbica nei serbatoi se non adeguatamente trattati, una maggiore viscosità e un minor potere calorifico rispetto ai carburanti tradizionali. A ciò si aggiungono possibili problemi di compatibilità con i materiali di bordo e prestazioni critiche a basse temperature, che potrebbero richiedere sistemi di riscaldamento dedicati.
Per questo la circolare istituisce un quadro di riferimento , con l’obiettivo è valutare in modo strutturato l’idoneità tecnica dei biocarburanti su diverse tipologie di navi, raccogliendo al contempo dati ed esperienze che possano contribuire allo sviluppo di future linee guida, regolamenti e standard applicabili a livello nazionale e internazionale. Le compagnie dovranno inoltre fornire una reportistica dettagliata. Ovviamente le istruzioni saranno poi da aggiornare periodicamente, in funzione dell’evoluzione degli standard industriali e delle decisioni assunte anche in sede IMO.
IL DOCUMENTO INTEGRALE SI CONSULTA QUI
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