Dazi USA sul vino: il settore guarda a nuovi mercati in attesa del Vinitaly

FIRENZE – L’annuncio di Donald Trump sull’aumento dei dazi ha scosso il settore vitivinicolo italiano, che ora si trova davanti a una sfida cruciale: ridurre la dipendenza dal mercato statunitense e rafforzare la propria presenza in altre aree strategiche. Il Vinitaly, in programma tra pochi giorni, rappresenta un’occasione fondamentale per discutere di reazioni, soluzioni e strategie di adattamento. Tra le principali direttrici di espansione per l’export italiano si distingue il Sud America. L’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur, che coinvolge Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay, potrebbe aprire nuove opportunità per il vino italiano, come ci aveva anticipato in una recente intervista anche la Marchesa Albiera Antinori, presidente del Gruppo Vini di Federvini. Tuttavia, affinché questo scenario si concretizzi, sarà essenziale che l’Europa agisca con rapidità per rendere operativo il trattato e favorire l’ingresso delle produzioni vinicole nei nuovi mercati. Anche l’Asia offre prospettive interessanti. Paesi come Cina, Giappone, Vietnam e Thailandia stanno mostrando un crescente interesse per il vino italiano, rendendo necessario un investimento mirato per consolidare la presenza in questi mercati emergenti. Parallelamente, l’Africa e l’India rappresentano aree in cui la promozione del vino italiano potrebbe contribuire a diversificare ulteriormente gli sbocchi commerciali, riducendo il rischio di una dipendenza eccessiva dagli Stati Uniti.

Sul tema è intervenuto anche il Marchese Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini, che ha commentato l’aumento dei dazi a stelle e strisce. “Dovremo affrontare una partita a scacchi con gli importatori per stabilire chi si accollerà il peso di questi costi. In alcuni casi sarà equamente ripartito, in altri no. Ma non dobbiamo scoraggiarci: i nostri prodotti sono straordinari e negli Stati Uniti ci sono molti ristoratori e distributori che continuano a credere nel vino italiano. La qualità deve rimanere la nostra priorità.”

Nonostante le difficoltà, il settore vitivinicolo italiano si prepara a una fase di trasformazione che, se gestita con le giuste strategie, potrebbe rafforzarne la posizione sui mercati internazionali. Il Vinitaly sarà il palcoscenico ideale per tracciare le nuove rotte dell’export, con un occhio attento alle opportunità offerte da un panorama globale in continua evoluzione.

margiotta
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Tags: Economia

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