

OSAKA – L’inaugurazione del Padiglione Italia all’Expo 2025 di Osaka si è trasformata in un’importante piattaforma geopolitica ed economica. A guidare l’apertura, il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che ha lanciato un messaggio chiaro: “Niente panico sui dazi, concentriamoci sulle opportunità in Asia.”
In un momento di incertezza per i commerci globali, con le tensioni sui dazi tra USA e UE ancora sul tavolo, l’Italia ha scelto la via del pragmatismo e della diversificazione. “La decisione di rinviare le tariffe è positiva, ma non basta – ha dichiarato Tajani –. Occorre agire con lucidità e visione, senza cedere al panico che danneggia i mercati e rallenta le strategie d’internazionalizzazione.”
Durante il forum di presentazione del Focus Asia-Pacifico, parte del Piano d’Azione per l’Export italiano, Tajani ha delineato l’orientamento del governo: rafforzare la presenza italiana nei mercati extra-UE ad alto potenziale. Dall’Asia centrale al Giappone, passando per India, Vietnam, Singapore, fino a Australia e Nuova Zelanda, l’obiettivo è chiaro: intercettare nuove domande globali, valorizzare il Made in Italy e attrarre investimenti.
“Le opportunità ci sono, e sono tantissime,” ha detto il ministro, sottolineando l’impegno per trasformare ambasciate e consolati in “centrali operative” per il supporto all’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Accanto al governo, anche il mondo produttivo ha fatto sentire la sua voce. Barbara Cimmino, vicepresidente di Confindustria per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti, ha definito l’Expo “un moltiplicatore di opportunità”. Per Cimmino, l’evento rappresenta non solo una vetrina, ma un acceleratore di relazioni economiche e culturali in un’area tra le più dinamiche del pianeta.
La giornata inaugurale ha visto il coinvolgimento di realtà chiave del Sistema Italia: ICE, SACE, SIMEST, CDP, insieme a grandi imprese come Danieli, Bracco e Versalis. Tutti attori pronti a giocare un ruolo attivo nell’espansione verso Est.
In un quadro internazionale segnato da turbolenze, l’export rimane un pilastro per la crescita dell’economia italiana. Secondo i dati di Confindustria, le imprese italiane che hanno saputo diversificare mercati e investimenti sono anche quelle che hanno registrato i migliori risultati in resilienza e innovazione.
Con l’Asia al centro della strategia, l’Expo di Osaka potrebbe rappresentare un punto di svolta per ridisegnare la mappa dell’export italiano nei prossimi anni. Non solo una manifestazione simbolica, ma un’occasione concreta per costruire relazioni durature e rafforzare la competitività del Made in Italy nel mondo.
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