“Ricostruiamo insieme il Mediterraneo”: dalla Genoa Shipping Week parte una sfida storica per porti italiani e occupazione.
GENOVA – Primi scali di navi porta container nei porti siriani, gare mirate al recupero di singole porzioni di territorio e centri abitativi, trattative in corso per la fornitura di grandi impianti in primis quelli per la produzione di energia elettrica.
Secondo le indicazioni fornite dall’Associazione Agenti Marittimi Genovesi, che ha organizzato la cerimonia di apertura della Genoa Shipping Week, ci troviamo potenzialmente di fronte a un vero e proprio rinascimento dei commerci internazionali in Mediterraneo. Cemento, materiali da costruzione, arredi specialistici per strutture sanitarie, approvvigionamenti alimentari. Sono solo alcune delle caratteristiche merceologiche che per prime segneranno la ripresa dei traffici verso i paesi del Medioriente che, secondo il parere concorde di tutti gli esperti internazionali, dovrebbero essere protagonisti di un vero e proprio effetto domino favorendo una crescita senza precedenti dei traffici marittimi in Mediterraneo. E per questi traffici, come sottolineato dal Presidente di Assagenti, Gianluca Croce, non si pone e non si porrà un problema di concorrenza come accade da anni con i grandi porti del Nord Europa. Genova, Savona, La Spezia e gli altri porti italiani hanno di fronte una potenzialità di sviluppo probabilmente unica nella storia dell’interscambio mondiale.

Da qui, da un grande evento come la Genoa Shipping Week è partita quindi una vera e propria sfida che coinvolge i giovani e le loro prospettive future: “Ricostruiamo insieme il Mediterraneo”.
Come emerso dall’apertura della Genoa Shipping Week, manifestazione che attira a Genova oltre 3500 opinion e decision maker da cinque continenti, le ricadute occupazionali in un settore come quello della logistica della Portualità e dell’Economia del mare potrebbero essere clamorose. Secondo un’ipotesi di studio oggi del tutto teorica, un aumento di 1 milione di container nella movimentazione di un singolo porto come quello di Genova potrebbe produrre una reazione a catena tale da generare quasi 40.000 nuovi posti di lavoro fra diretti e indotti nel sistema logistico che fa perno sul porto.
Emblematico il caso Genova, dove l’ampliamento delle aree conseguenti la costruzione della nuova diga che consentirà l’ingresso delle navi container più grandi, è destinato a produrre uno sviluppo dell’occupazione diretta in porto e nell’indotto pari a oltre 8.000 addetti in funzione di una crescita di traffico di un milione di contenitori TEUs nel periodo fra il 2026 e il 2030 e ciò concentrando l’attenzione al solo settore container.
Ed è proprio traguardando questi risultati che Assagenti ha deciso di concentrare sui giovani e sul futuro il focus della Genoa Shipping Week, l’evento che si è aperto nel Porto Antico di Genova e che è destinato ad attirare nel capoluogo ligure oltre 3000 fra opinion leader e opinion maker, ovvero operatori del mondo dello shipping e dei porti, provenienti da cinque continenti.
Il messaggio che Assagenti, per voce del suo Presidente, Gianluca Croce, ha voluto lanciare è proprio questo. Il porto, specie nell’ottica di uno spostamento dei traffici verso un Mediterraneo nuovamente centrale per l’interscambio mondiale, è un eccezionale incubatore di occupazione e quindi di futuro per i giovani; ed è quindi indispensabile che si realizzi un coordinamento sempre più stretto fra famiglie, scuola, mondo del lavoro, formazione e cluster del mare”.
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