MILANO – “Il premio ‘Logistico dell’anno’ organizzato dalla prestigiosa Assologistica è un avvenimento che da anni non mi perdo sin da quando intervenni come sottosegretario ai Trasporti e mi dispiace che da anni non intervenga il sottosegretario con delega al trasporto merci. Importante è stato l’intervenuto del sottosegretario agli interni Molteni ma, non avendo competenza in materia, ha potuto parlare solo di sicurezza”. Questo quanto inviato al nostro quotidiano da Mino Giachino, presidente di Saimare ed ex sottosegretario ai Trasporti.
“Dagli interventi di Marco Fortis sull’andamento del PIL e soprattutto delle esportazioni si è invece visto quante opportunità avrebbe la nostra logistica se teniamo conto che siamo il quarto Paese esportatore del mondo – prosegue Giachino – Per la mancanza di interventi nell’ultimo decennio, in questi anni la quota di trasporti e logistica ceduta alle società estere invece di diminuire è aumentata facendo perdere al nostro Paese lavoro, occupazione e PIL”.
“Lo dico con amarezza – continua Giachino – perché nel Piano nazionale della logistica 2011-2020 approvato a stragrande maggioranza dalla Consulta della logistica e dei Trasporti, (che presiedevo da sottosegretario) e anche da Assologistica, il tema della vendita da Franco fabbrica a Franco destino era uno degli obiettivi principali, purtroppo mai ripresi dai governi che sono succeduti. Con danno al PIL e alla logistica del nostro Paese. Che da oltre 10 anni nella graduatoria della Banca Mondiale, la logistica italiana figuri sempre al 19esimo posto denota la carenza degli interventi nel settore, ma interpella anche il mondo associativo dei trasporti che finché va sparpagliato all’incontro con Governo e Parlamento porterà a casa pochi risultati. Il fatto che gli stanziamenti per il Ferrobonus e il Marebonus siano legati al buon cuore del governo di turno , e magari inferiori a quelli del 2009, la dice lunga. Ha fatto bene il vice presidente della Confindustria Destro a sottolineare la esigenza che l’Europa corregga la decisione di puntare solo sull’auto elettrica. La soluzione ibrida o con biocombustibili consentirebbe di raggiungere gli stessi obiettivi green ma salvando il nostro automotive. La soluzione tutta elettrica, votata dal PD, è bene che lo capisca il mondo della logistica, ridurrebbe tantissimo la logistica legata all’automotive in quanto l’auto elettrica genera la metà dell’indotto generato dal motore endotermico”.
Anche sulle infrastrutture, conclude Giachino, “il mondo della logistica deve farsi sentire molto di più, soprattutto ora che sul versante delle Alpi siamo in grave e pesante difficoltà. Ho fiducia che il vice ministro Rixi saprà farsi carico delle problematiche del settore che sarà toccato pesantemente dalla nuova geopolitica”.
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