ROMA - Sbloccare l'impasse sulla proposta di etichettatura obbligatoria dei prodotti importati nell'Unione europea, noto come "Made in": questo l'obiettivo con il quale undici Ministri di altrettanti Stati membri hanno inviato una lettera alla Commissione europea ed al presidente di turno olandese, Mark Rutte.
Nella lettera, il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ed i suoi omologhi di altri dieci Paesi tra i quali Francia, Spagna, Portogallo e Grecia hanno riproposto una discussione tra favorevoli e contrari basata su di una possibile intesa che introduca l'etichettatura obbligatoria in quattro settori manifatturieri (ceramica, tessile, calzature e arredamento) e per un periodo limitato a tre anni. Alla scadenza di tale termine la Commissione ne valuterebbe l'impatto in termini di costi e benefici ed indicherebbe eventuali, ulteriori regole nel settore.
«Abbiamo promosso questa ulteriore iniziativa in un dossier che ci vede in prima linea a tutela d...
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