IAM: “Partiamo dal presente per migliorare il futuro dei professionisti del mare”

Disegno

NAPOLI – IAM, nata nel luglio 2021 senza scopo di lucro, è la prima e unica Associazione Internazionale in Italia aperta a tutti, cui hanno già aderito 400 professionisti del mare uniti dall’obiettivo di contribuire in modo concreto alla crescita del cluster marittimo. L’organizzazione presieduta dal Comandante Gennaro Arma, si pone come obiettivo primario il riconoscimento giuridico dell’Istruttore del mare, figura con decenni di esperienza di navigazione, che contribuisce a formare i lavoratori del mare fornendo le competenze richieste a sopperire la sempre più evidente carenza di personale qualificato in ogni settore della navigazione. Un primo passo verso il riconoscimento è stato il “Censimento corpo istruttori accreditati nell’ambito dei corsi di addestramento per il personale marittimo” inviato dal Mims, nel Febbraio 2022, agli Enti / Istituti / Società preposti all’erogazione dei corsi di addestramento del personale marittimo, nel rispetto delle procedure previste dal Decreto di marzo 2007.

A fronte dei costi per la formazione, obbligatori sia per il rilascio che per il mantenimento del titolo professionale, IAM – in costante contatto con le Istituzioni preposte – si batte per rendere almeno deducibili e detraibili fiscalmente i costi sostenuti ciclicamente per la formazione prevista, per il rilascio e per la riconvalida dei certificati richiesti dalla norma internazionale “STCW”, dai lavoratori marittimi, sia coloro che si affacciano al mondo del mare sia coloro che non hanno la fortuna di lavorare per una compagnia di navigazione alle spalle, costi che devono comunque sostenere per potersi imbarcare ed essere operativi e competitivi sul mercato del lavoro. Un’altra pratica, che richiede un aggravio di tempo (3/4 mesi) e di spese (200/300 €) e che pesa sulle famiglie dei giovani interessati a queste professioni, è quella di richiesta di rilascio del libretto di navigazione. Oggi, in virtù del reddito di cittadinanza si percepisce un sussidio di € 780 mentre un ragazzo che si diploma presso un istituto tecnico e vuole intraprendere la carriera del mare percepirà per i primi 12 mesi € 690 (vedi CCNL per i lavoratori del settore marittimo). È palese l’incongruenza: se l’importo di € 780 è considerato tetto di povertà al di sotto del quale non è consentito scendere perché mai un ragazzo che vuole intraprendere la carriera del mare deve percepire € 690 (CCNL per i lavoratori del settore marittimo)? Si propone quindi un adeguamento alla soglia di almeno € 1000.

stipendio registro internazionale

Per quanto concerne la sburocratizzazione delle pratiche marittime, l’abolizione degli Attestati di Addestramento (Allegato I e Allegato II) ed i certificati elettronici, l’obiettivo è facilitare la circolazione della Gente di mare all’interno dell’Ue, contribuendo a rendere il settore del trasporto marittimo attrattivo per le future generazioni nonché di garantire personale adeguatamente formato. Il reciproco riconoscimento dei certificati rilasciati dagli Stati membri alla Gente di mare è a tal fine ritenuto essenziale per facilitare la libera circolazione della stessa.

Altra tematica comune è poi la richiesta di riconoscere il lavoro marittimo come “lavoro usurante” ed età pensionabile (Pensioni di Inabilità alla Navigazione – Pensione Privilegiata alla Navigazione – Pensione di vecchiaia di Macchina). Il pensionamento anticipato per lavoratori marittimi è riservato a chi era adibito al servizio di macchina o di stazione radiotelegrafica di bordo. Tali soggetti possono chiedere una pensione anticipata di vecchiaia al compimento di 59 anni (fino al 2024). Il tema delle pensioni per tutti i lavoratori marittimi è decisamente importante e andrebbe affrontato opportunamente, è una questione di civiltà e buonsenso visto le caratteristiche complesse dei professionisti del Mare. “Noi di IAM abbiamo discusso l’argomento nei nostri Tavoli di lavoro e siamo concordi che bisogna rivedere l’attuale norma inserendo inoltre la categoria di tutti i professionisti marittimi naviganti come ‘Lavoro Usurante'” si dichiara nel comunicato.

“Stiamo riunendo persone che creano premesse, non promesse, per una più ampia trasformazione del settore e contribuire a potenziare la competitività del personale marittimo italiano – si fa sapere in un comunicato – Transizione ecologica, digitale e cyber security sono aspetti fondamentali per lo sviluppo della blue economy senza però dimenticare tutti quei professionisti che, lavorando nel settore, affrontano problematiche quali istruzione, sicurezza e formazione”.

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