GdF, Comandante Mennella: “Livorno snodo strategico per i narcos. Ma i controlli non rallentano il commercio”

LIVORNO – Nuovo duro colpo al narcotraffico internazionale al porto di Livorno, dove la Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, ha sequestrato un ingente carico di cocaina nascosto all’interno di un container di cacao proveniente dall’Ecuador. A raccontare i dettagli dell’operazione è il Tenente Colonnello Luigi Mennella, comandante delle Fiamme Gialle labroniche. Grazie all’analisi dei rischi condotta dalla GdF congiuntamente con la Dogana e al supporto dello scanner mobile in dotazione, i militari hanno individuato un container sospetto in transito nello scalo toscano. All’apertura, la sorpresa: oltre due tonnellate di cocaina, occultate con cura tra i sacchi di cacao, merce scelta non a caso, visto che ha lo stesso peso specifico della droga, rendendone più difficile la rilevazione. “L’analisi del peso e la documentazione commerciale sono fondamentali per intercettare questi carichi – spiega Mennella –. In questo caso, la tratta partiva da Guayaquil, in Ecuador, oggi diventata un vero e proprio hub del narcotraffico”.

Si tratta dell’ennesimo sequestro record a Livorno, dove solo pochi mesi fa, a gennaio, erano stati rinvenuti oltre 200 chili di cocaina in un container frigo, sempre in arrivo dall’Ecuador e destinato alla Spagna. Secondo le prime indagini, il nuovo carico non era diretto esclusivamente all’Italia: tra i paesi coinvolti ci sarebbero anche Spagna e Francia.

Il comandante Mennella precisa però che il porto di Livorno non è un’anomalia, ma una delle principali porte d’accesso al commercio internazionale. “È un porto con flussi commerciali in costante crescita e completamente legittimi. Proprio per questo viene sfruttato dai narcos, che cercano di confondersi tra le spedizioni regolari.”

 

A fronte dell’intensificarsi delle attività illecite, la GdF ha rafforzato la sorveglianza diurna e notturna dello scalo, senza tuttavia ostacolare la fluidità dei traffici. “I nostri controlli sono sempre più mirati, grazie all’uso di software avanzati e all’analisi preventiva. E i risultati parlano chiaro: negli ultimi due anni, oltre ai sequestri, abbiamo arrestato 18 persone coinvolte direttamente nella movimentazione della droga all’interno del porto.”

Il porto di Livorno si conferma quindi anche un presidio di legalità grazie alla sinergia tra forze dell’ordine, Dogane e Autorità di Sistema portuale.

margiotta
Condividi l’articolo
Tags: Porti

Articoli correlati

Sisam

Potrebbe interessarti

Iscriviti alla newsletter

Resta aggiornato su tutte le notizie dal mondo del trasporto e della logistica

Il nostro Podcast

bunkeroil banner