Incrementare il Ferrobonus per far crescere l’intermodalità

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MILANO – Intervenendo alla Tavola rotonda su “Cosa fare per incrementare la intermodalità”, Mino Giachino, presidente e amministratore di Saimare spa, ha dichiarato di aver fatto molto per l’intermodalità marittima e ferroviaria fin da quando nel 2009, da sottosegretario ai trasporti, ideò e fece approvare la norma che istituiva il Ferrobonus, l’incentivo alle aziende di trasporto a usare la ferrovia piuttosto che la strada.

Il Ferrobonus oltre ad essere approvato dalla Corte dei Conti europea era dotato di uno stanziamento di ben 30 milioni. La quota di trasporto merci su rotaia che nel 2008 si aggirava attorno al 6-7% del trasporto complessivo del Paese aumentò fino al 13% nel 2010.

Fummo il primo paese in Europa, scrive in una nota Giachino inviata al nostro quotidiano, che, dopo aver stanziato oltre 60 milioni l’anno per le Autostrade del mare, incentivò l’intermodalità ferroviaria, che fece diminuire l’inquinamento e l’incidentalità stradale. Eravamo green ante litteram, Greta andava ancora all’asilo.

L’intermodalità marittima e ferroviaria italiana decollò nel 2008-2009. Nel 2010 la Commissione europea definì le autostrade del mare italiane la best practice intermodale e la Corte dei Conti europea nel 2013 ebbe parole molto positive sul nostro Ferrobonus. Purtroppo negli anni successivi solo i ministri Lupi e Delrio  furono attenti e così il Ferrobonus è stato stanziato solo per alcuni anni. 

Occorre quindi stabilizzare il finanziamento rendendolo strutturale nel Bilancio dello Stato come scelta strategica del Paese. 

I prossimi cinque anni, conclude Giachino, saranno decisivi. Il Governo Meloni, in assenza di una opposizione consistente, con l’attuale maggioranza di governo potrà governare per cinque anni. Il mondo dei trasporti  deve fare squadra e appoggiare la realizzazione delle Infrastrutture strategiche e gestire insieme all’Autorità portuale ligure e alle tre regioni di Liguria, Piemonte e Lombardia la grande ricaduta logistica sul territorio del vecchio triangolo industriale, l’entrata in funzione del Terzo Valico, la nova diga a Genova e la Tav.

Ovviamente occorrerà gestire il prezzo del gasolio con l’autotrasporto e accelerare la costruzione della Zona logistica semplificata”.

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Tags: Logistica

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