La bomba su Hiroshima 73 anni fa

LIVORNO - “Vile, tu uccidi un uomo morto”. Ci tramandano che il mercante Francesco Ferrucci, difensore della liberà fiorentina, sconfitto a Gavinana dai lanzichecchi di Carlo v, ormai alla fine, raccolse le ultime forze per gridare con quelle parole tutto il suo disprezzo in faccia a Fabrizio Maramaldo, al soldo degli imperiali, mentre alzava empiamente il ferro sopra di lui morente, dopo averlo già esposto al ludibrio di un popolo, se è possibile, ancor più vile di lui. Era il 3 Agosto 1530. E’ difficile non riportare alla mente le parole del capitano fiorentino nell’ascoltare le diverse commemorazioni - sacrosante commemorazioni - che ascolteremo nella giornata di oggi in ricordo dell’esplosione della prima bomba atomica sulla città inerme e sconfitta di Hiroshima ed è assolutamente impossibile non indignarsi ricordando che, solo tre giorni dopo quella che rimane ancora oggi la massima tragedia dell’umanità, si ebbe il coraggio di colpire nello stesso modo selvaggio (è dire ve...