LA SPEZIA – “La Spezia è la sede naturale per ospitare il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea“. Ne è convinto Mario Gerini, presidente di Confindustria La Spezia, che in occasione dell’incontro organizzato presso la sede della confederazione degli industriali locali per illustrare a una platea folta e interessata lo stato dell’arte della struttura insediata ormai un anno e mezzo fa in via San Bartolomeo e diretta dall’Ammiraglio Cristiano Nervi, intervenuto anch’egli per la presentazione del terzo lotto di bandi di ricerca, dal valore di 50 milioni di euro. Gerini ci ha spiegato perché il territorio ligure rappresenta un unicum per lo sviluppo di un’infrastruttura strategica che guarda al futuro della tecnologia, della ricerca e della difesa.
“La vocazione subacquea di La Spezia ha radici storiche”, esordisce Gerini. “Dalla seconda metà dell’Ottocento, con l’istituzione della base militare, si è avviato un processo di crescita industriale, tecnologica e di competenze umane che ha trasformato il territorio. La cultura del mare qui non è un’etichetta, ma parte del DNA industriale locale”.
Il Polo, che punta a posizionare l’Italia tra i protagonisti della ricerca e delle applicazioni subacquee avanzate, è visto da Confindustria come una grande opportunità per l’intero sistema produttivo. Ma quali settori potranno davvero beneficiarne? “Non c’è un solo comparto coinvolto”, risponde Gerini. “Sicuramente il settore della difesa, già fortemente radicato nel territorio, ma anche l’elettronica, le telecomunicazioni, la sensoristica e l’informatica. Senza dimenticare il ruolo cruciale della ricerca scientifica e ambientale. Conosciamo solo il 2% dei fondali marini: l’esplorazione subacquea è oggi ciò che lo spazio era negli anni ’60. Una frontiera da conquistare, piena di incognite e opportunità”.
In quest’ottica, il Polo può diventare anche un volano di innovazione per le PMI, da sempre spina dorsale dell’economia spezzina. Confindustria, spiega Gerini, si è attivata per accompagnare le imprese in questo percorso. “Da tempo lavoriamo su un progetto che abbiamo chiamato ‘Crescita della filiera’. L’obiettivo è duplice: rafforzare le competenze manageriali e preparare le aziende ad accedere ai fondi e ai bandi legati al Polo. Oggi non basta più la passione imprenditoriale: servono conoscenze tecniche, capacità progettuali, visione strategica”.
Per questo, Confindustria ha avviato percorsi formativi specifici e attività di orientamento sui nuovi strumenti tecnologici e finanziari disponibili. “Vogliamo che le imprese non si trovino impreparate. Il Polo rappresenta una sfida che La Spezia è pronta a cogliere, ma il successo dipenderà dalla nostra capacità di fare sistema”, conclude il presidente.
Il PNS non rappresenta quindi solo una piattaforma al servizio della difesa. È, piuttosto, una leva industriale capace di attivare filiere produttive trasversali e di generare nuova occupazione qualificata in settori strategici come l’energia, l’ambiente, le infrastrutture e persino l’agricoltura marina. Lo sottolinea anche Paolo Faconti, direttore generale di Confindustria La Spezia, che interviene nel dibattito sul futuro del Polo. Una struttura che, secondo la sua visione, “rappresenta un’opportunità di crescita concreta per il sistema Paese – afferma – non si limita a ciò che accade sotto il livello del mare, ma può attivare nuove filiere in ambiti ad alto valore aggiunto”. A meno di due anni dalla sua fondazione, il Polo ha già lanciato 18 bandi di ricerca. Una fase iniziale che, spiega Faconti, è fondamentale per costruire un ecosistema di competenze tecniche e professionali di altissimo livello. “Questi progetti devono generare soluzioni operative, che poi passeranno alla produzione industriale. È da qui che nasceranno le nuove figure professionali del futuro”.
Guardando al medio termine, tra il 2025 e il 2030, il Polo sarà quindi anche un motore di occupazione, con la necessità di formare personale tecnico e manageriale capace di operare in contesti complessi, tra innovazione tecnologica, robotica subacquea, sensoristica e sostenibilità ambientale.
Faconti sottolinea infine l’importanza della scelta strategica di localizzare il Polo proprio alla Spezia, “città che vanta già una presenza forte di centri di ricerca legati alla Marina Militare e una cultura industriale consolidata”. Merito anche della visione del ministro della Difesa Guido Crosetto, promotore dell’iniziativa: “Il Polo è l’inizio di un rapporto strutturato tra il mondo della Marina e quello delle imprese. Da qui può partire un progetto nazionale, con una forte proiezione internazionale”.
(Interviste video a cura di Francesco Filiali – montaggio: Andrea Puccini)
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