Angelini, direttore di Navigo: ““Un comparto da 4 miliardi l’anno: eccellenza, artigianato e innovazione”
LIVORNO – Lo yachting toscano torna protagonista con l’Atena Yachting Day, l’evento dedicato all’eccellenza dell’industria e della tecnica nautica regionale ospitato in queste ore presso il Terminal Crociere di Livorno. L’iniziativa promossa da Atena Toscana – Associazione Italiana di Tecnica Navale, con il supporto di Porto di Livorno 2000, del sindacato USCLAC, dell’International Propeller Club Port of Leghorn e con il patrocinio della Capitaneria di Porto di Livorno. Un’occasione di confronto tra cantieri, imprese, professionisti e istituzioni, ma anche un momento di riflessione su un settore che in Toscana rappresenta un motore economico e tecnologico di portata globale.
Un distretto da record mondiale
“Lo yachting non è solo lusso – spiega Pietro Angelini, direttore di Navigo, centro servizi per l’innovazione e lo sviluppo della nautica – ma un sistema produttivo che in Toscana conta 4.500 aziende, 22.000 addetti diretti e un fatturato di quasi 4 miliardi di euro l’anno”. Il distretto toscano, che si sviluppa tra Livorno, Viareggio, Pisa e – per prossimità e sinergie – La Spezia, rappresenta circa il 30% della produzione mondiale di yacht tra i 30 e i 70 metri. Un risultato che, sottolinea Angelini, “fa della Toscana una leadership assoluta nel settore, in particolare nel segmento sopra i 50 metri, che da solo vale il 60% del mercato mondiale della nautica”.

Artigianato e industria: il cuore della filiera
Dietro la costruzione di uno yacht si muove un universo fatto di competenze e di manifattura di altissimo livello. “Ogni barca di 30 metri coinvolge fino a 150 aziende specializzate – spiega Angelini – tra falegnamerie, tappezzieri, lavoratori del marmo, tecnici dei sistemi di bordo. Il cantiere è un grande assemblatore che coordina una filiera fatta di micro e piccole imprese, spesso con cinque dipendenti di media, capaci di offrire soluzioni su misura”. Un’eccellenza artigiana che si traduce in una vera e propria cultura del “custom”, dove ogni imbarcazione diventa un prodotto unico, sintesi di tecnologia e manualità.

Porti e tecnologia: un legame sempre più stretto
Lo sviluppo dello yachting, osserva Angelini, non riguarda solo i cantieri ma anche la portualità, che deve evolvere di pari passo con le esigenze dei nuovi armatori. “Oggi – spiega – l’età media degli armatori è scesa da 76 a 46 anni. Sono clienti dinamici, che vogliono navigare e spostarsi, non possedere una seconda casa galleggiante. Per questo i porti devono essere sempre più tecnologici, connessi e integrati con le imbarcazioni, capaci di offrire servizi avanzati sia dal punto di vista energetico che digitale”.
Formazione e futuro: l’investimento sulle nuove generazioni
Fondamentale, in questa prospettiva, il tema della formazione. Navigo ha contribuito alla nascita di ITS ISYL, il primo istituto tecnico superiore italiano interamente dedicato allo yachting. “In dieci anni abbiamo formato oltre 800 giovani, molti dei quali oggi lavorano nei cantieri, nelle aziende della filiera o a bordo come comandanti – ricorda Angelini –. È un risultato che mostra come l’investimento sui ragazzi stia dando frutti concreti: sono loro i protagonisti del futuro del settore”.

La responsabilità della leadership
Essere un punto di riferimento mondiale comporta anche una sfida continua. “La Toscana è già la capitale mondiale dello yachting – afferma Angelini –. Lo dicono i numeri e lo riconoscono gli armatori di tutto il mondo. Ma questo ruolo richiede innovazione costante e visione: non possiamo dormire sugli allori. Dobbiamo essere i primi a interpretare i segnali del cambiamento e a guidare la transizione tecnologica del settore”.
Navigo, vent’anni di innovazione
In questo percorso, Navigo ha avuto un ruolo chiave nel mettere in rete imprese, cantieri, ricerca e formazione. “Da vent’anni – conclude Angelini – lavoriamo sul trasferimento tecnologico, sull’analisi del mercato e sulla promozione delle imprese. Il nostro compito è stato e continua a essere quello di anticipare le innovazioni e sostenere la crescita del sistema. Un impegno che oggi ci consente di guardare al futuro dello yachting toscano con fiducia e ambizione”.
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