LIVORNO - Ci sarà ancora qualcuno, in questo allegro Paese, che ricordi il gesuita
Giovanni Botero e il suo “
Della ragion di stato”? Difficile dirlo, eppure in quei dieci libri, stampati a Venezia nel 1589, si potrebbero trovare moltissime risposte alla molteplicità di interrogativi e ai quesiti, più o meno retorici, che stimolano la curiosità di molti osservatori politici attuali e, in molti casi, addirittura affliggono il pensiero di chi ha elevato la gestione e l’amministrazione della cosa pubblica a ragione del proprio tornaconto, spesso coincidente con il proprio prosperare.
L’opera di Botero, oltre a contenere
in nuce i pilastri e le ragioni del pensiero politico moderno che, un po’ come quello d’altri tempi, rimane concatenato a una serie di variabili economiche, diplomatiche, politiche e militari, oltre che ad una indefinibile molteplicità di altri fattori contingenti trascorsi e in divenire, può offrire alcune significative chiavi di le...
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