ANCIP, Assarmatori, Assiterminal, Assologistica, Confitarma, Federagenti, Federlogistica, Fedespedi denunciano una “non univoca interpretazione” della norma sulle attese
ROMA – Le principali associazioni della portualità, della logistica e dell’autotrasporto hanno inviato una lettera congiunta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per segnalare le criticità emerse nell’applicazione della legge 105/2025, relativa ai tempi di attesa e al periodo di franchigia nelle operazioni logistiche.
Nel documento, indirizzato al ministro Matteo Salvini, al viceministro Edoardo Rixi, al capo di Gabinetto Alfredo Storto e al direttore generale per Porti e Intermodalità Donato Liguori, le associazioni denunciano una “non univoca interpretazione” della norma che, secondo quanto segnalato, sta generando contenziosi, disallineamenti nei comportamenti operativi e tensioni nei rapporti contrattuali tra i diversi soggetti della filiera.

Le sigle firmatarie – ANCIP, Assiterminal, Assologistica, Confitarma, Fedespedi – sottolineano la necessità di garantire certezza giuridica, equilibrio e responsabilità nei rapporti tra industria, trasporto e logistica.
In tal senso, le associazioni chiedono l’apertura urgente di un tavolo di confronto presso il MIT o, in alternativa, l’avvio di un dialogo tecnico mirato a definire linee applicative uniformi della legge, nel rispetto dei principi di efficienza, collaborazione e continuità operativa che caratterizzano la catena logistica nazionale.
Le organizzazioni di categoria auspicano un rapido riscontro da parte del Ministero, affinché – si legge nella nota – “sia possibile assicurare un’applicazione coerente della normativa e prevenire ulteriori criticità che rischiano di compromettere la fluidità dei flussi e la competitività del sistema logistico italiano”.
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