LIVORNO - Disgraziatamente la città di Livorno, certo non eccezionalmente onusta di arte e di storia, non si è distinta negli ultimi decenni nel divulgare e valorizzare il proprio patrimonio sopravvissuto allo scempio dell’ultimo conflitto e, anche riguardo a certi personaggi ai quali deve molto o moltissimo, non si è dimostrata particolarmente grata così, al di là di ogni pregiudizio confessionale, “L’orgoglio della memoria” di Massimo Bianchi si presenta come un lavoro senz’altro opportuno e benemerito.
Non si può, infatti, tenere fra le mani e sfogliare il libro senza restare commossi ed emozionati dalla passione e dall’amore che, da figlio affettuoso, Bianchi tributa alla città che l’ha cullato nell’infanzia, l’ha seguito nell’adolescenza, l’ha formato nella giovinezza, ne ha visto l’impegno politico e continua a coccolarlo nella maturità.
Dalle pagine di quello che potrebbe essere definito un utile pamphlet trasuda una conoscenza profonda della genesi e delle ragio...
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