Ottimizzare le operazioni per una sostenibilità integrata: il ruolo di porti e shipping

Ottimizzare

Intervento a cura di “Piano 23”, azienda di consulenza specializzata nella logistica sostenibile.

Una panoramica sul settore

Il commercio marittimo globale vale oltre 14mila miliardi di dollari. I trasporti marittimi e la logistica circa il 12% del PIL globale. L’Asia resta protagonista del segmento container, dei primi 15 porti container mondiali, che nel 2023 hanno movimentato 345 milioni di TEUs (circa il 40% del throughput globale che è stato di 881 milioni di TEUs).
12 scali sono in Asia, di cui 8 in Cina (fonte SRM Centro Studi e Ricerche).
Cosa significa questo? Esistono grandi opportunità per un settore sempre più globale, ma anche grandi sfide date dalla complessità di gestire operazioni in un mercato più connesso e che ha un impatto ambientale e sociale forte.

etsNel settore delle spedizioni marittime, ottimizzare le operazioni è essenziale per migliorare l’efficienza, ridurre i costi e l’impatto ambientale e sociale. Le compagnie di navigazione, i terminal portuali e tutti gli operatori pubblici e privati coinvolti, affrontano sfide complesse, come la gestione degli asset e della sicurezza degli operatori, l’affidabilità del trasporto in funzione dei cambiamenti climatici che influiscono sulla schedula delle navi e la pressione delle istituzioni e delle comunità per ridurre le emissioni in atmosfera e l’impatto delle operazioni nei porti.

Il settore è colpito anche da normative costose seppur meritevoli, quali l’ETS, il regolamento SECA (Sulphure Emission Control Area) e il più recente ECA che dal 1° Maggio 2025 impatterà su tutte le navi che si troveranno a solcare il Mar Mediterraneo che dovranno utilizzare un carburante con contenuto di zolfo in massa inferiore allo 0,1%.

Ottimizzare le attività operative attraverso iniziative di sostenibilità

Nel contesto portuale e dello shipping in generale, ottimizzare le operazioni significa migliorare i processi di trasporto via mare, la movimentazione e stoccaggio nei terminal e il trasporto delle merci via strada e ferrovia verso le origini e destinazioni finali, riducendo costi ed esternalità negative.
Ad esempio, la sostituzione del bunker tradizionale con carburanti a basso contenuto di zolfo come previsto dalla direttiva ECA riduce le emissioni di inquinanti atmosferici ed esternalità negative per la salute di persone ed ecosistemi marini.
Le aree ECA già attive in Nord Europa e Mar Baltico godono però di costi e facilità di accesso a carburanti a bassissimo tenore di zolfo ben diversa rispetto al mediterraneo con forte rischio di impatto sui conti delle compagnie armatoriali e quindi degli utilizzatori finali. L’adozione di gru e carrelli elettrici per la movimentazione delle merci e l’utilizzo di energie rinnovabili nei porti e nei magazzini adiacenti, sono iniziative in grado di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale (emissioni di GHG).

I processi energivori non sono l’unico punto di attenzione, specialmente considerando i porti che sono situati nei pressi di agglomerati urbani (le città portuali italiane ad esempio).
Gli impatti delle operazioni marittime risentono anche dell’inquinamento acustico causato dai processi operativi e dall’utilizzo dei generatori navali per alimentare i servizi nave. Impatti che potrebbero essere mitigati attraverso l’uso del cold ironing, l’uso di segnalatori acustici nei mezzi in movimento a rumore bianco, la corretta e continua manutenzione dei piazzali e della viabilità interna e un maggiore uso dell’intermodalità ferroviaria. Con l’innalzamento delle temperature medie non avremo solo impatti legati alle merci (ad esempio una maggiore quota che richiederà di viaggiare a temperatura controllata), ma anche sulle persone che gestiscono nei piazzali e sulle navi le diverse operazioni: potrebbe infatti diminuire la lunghezza dei turni per i lavoratori e di conseguenza il costo del personale, rendendo essenziale l’adozione di soluzioni che migliorino il comfort e la sicurezza.

Un timore comune è che soluzioni a basso impatto ambientale e sociale possano essere inefficaci e costose: lo sono di certo senza una strategia integrata. Le imprese virtuose bilanciano la riduzione dell’impronta carbonica, l’emissione degli inquinanti e delle esternalità valorizzando il capitale umano ed economico e garantendo che le iniziative sostenibili siano efficaci e migliorino le operazioni aziendali e il rapporto con i clienti di medio e lungo periodo.

Gestione sostenibile delle operazioni

Implementare un’ottimizzazione operativa sostenibile richiede una visione chiara e un approccio sistemico. Nuove tecnologie, come una migliore pianificazione delle rottecarrelli elettrici Hyster_ TOC2018 Ottimizzare marittime per ridurre i tempi di navigazione e i consumi di carburante, l’uso di cold ironing nei porti per alimentare le navi con energia da terra, e l’adozione di gru, carrelli e trattori elettrici nei piazzali dei terminal e nei magazzini contribuiscono a diminuire l’impatto ambientale. Integrare queste soluzioni in una strategia operativa complessiva permette di bilanciare efficienza e sostenibilità, offrendo vantaggi competitivi significativi.

Sostenibilità come elemento strategico

La sostenibilità deve essere parte integrante della strategia aziendale. Nei porti, ciò implica creare sinergie tra armatori, terminal operator, spedizionieri e Autorità portuali per massimizzare i benefici condivisi e creare valore aggiunto anche per i territori che li ospitano. Formalizzare momenti di riflessione sulla sostenibilità, come workshop e tavoli di lavoro, aiuta a identificare rischi e opportunità, valorizzando il contributo di clienti e collaboratori. La consulenza direzionale specialistica, che supporta il cluster marittimo nell’elaborazione di piani strategici che integrano KPI ambientali e sociali, diventa leva per la transizione verso energie rinnovabili e flotte a basso impatto. Ad esempio, autoprodurre energia per una flotta di mezzi di movimentazione elettrici non solo riduce i costi operativi ma tutela anche l’ambiente, creando una sinergia vincente tra risparmio e sostenibilità.

Molte delle iniziative internazionali più rilevanti, vengono raccolte da anni dalla associazione AIVP che promuove un dialogo tra porti, armatori e comunità e ha individuato un interessante decalogo per migliorare l’impatto delle operazelettricaioni rispetto ai 17 obiettivi della agenda ONU 2030.
Altre iniziative interessanti riguardano alleanze tra operatori del settore come ad esempio coZERO ovvero la Cargo Owners for zero emission vessels che riunisce grandi caricatori per lo sviluppo di un trasporto marittimo sempre più green e sostenibile.

Conclusione

L’ottimizzazione delle operazioni nel settore portuale e dello shipping è un motore di competitività e sviluppo sostenibile per imprese, persone e territori. Agire sulle leve della sostenibilità, riducendo consumi energetici, gli inquinanti e migliorando le condizioni di lavoro, permette di ottenere risparmi significativi, diminuire i rischi legate alle nuove normative e l’impatto ambientale e sugli ecosistemi. Una strategia integrata, supportata da formazione e nuove tecnologie, è essenziale per evitare iniziative inefficaci e a basso impatto e per massimizzare i benefici economici e operativi nel medio e lungo periodo.

Alla base di tutto c’è saper individuare e misurare l’impatto e di conseguenza iniziare a concentrarsi sui punti più rilevanti di tale impatto.

margiotta
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Tags: Logistica, Porti, Shipping

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