

PALERMO – Domani, nelle acque di Palermo, le vele spiegheranno al vento non solo per sport ma anche per memoria. A 33 anni esatti dalla Strage di Capaci, in cui il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta persero la vita per mano di Cosa Nostra, la città si prepara a onorare il ricordo con un evento dal forte valore simbolico: una regata velica organizzata dalla Lega Navale Italiana.
Tra mare e memoria, lo sport si fa messaggio di legalità, unendo giovani e veterani sotto il segno del coraggio e dell’impegno civile.
A Palermo, la LNI porta in mare da quindici anni il ricordo di Falcone e di tutte le vittime della mafia con una “veleggiata della legalità”, promossa dalla Lega Navale di Palermo in collaborazione nell’edizione 2025 con la Società Canottieri Palermo e lo Yacht Club del Mediterraneo.
L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna della Lega Navale Italiana “Mare di Legalità” e del 33° Campionato di Primavera. Per la prima volta tra le barche che veleggeranno il 24 maggio dalle ore 11.30 nel Golfo di Palermo, con un simbolico passaggio ad Addaura per rendere omaggio al giudice Falcone nella località dove risiedeva d’estate, vi saranno anche Our Dream, Azimut e Ad Astra.
Si tratta di tre imbarcazioni confiscate alla criminalità organizzata e affidate dallo Stato alla Lega Navale Italiana che, nell’ambito di “Mare di Legalità”, le impiega in progetti di pubblico interesse legati al mare e le ha intitolate alla memoria di alcune vittime della mafia e del terrorismo.
Sulla randa della barca e su un gonfalone esposto durante le soste in porto sono raffigurati i volti e i nomi di persone che hanno sacrificato la propria vita contrastando la criminalità organizzata e difendendo i valori della legalità: Our Dream (affidata alla LNI Palermo), la prima “barca della legalità” resa accessibile alle persone con disabilità motoria, è stata intitolata ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Azimut (affidata alla LNI Palermo) è stata dedicata al ricordo di Don Pino Puglisi e Ad Astra (affidata alla LNI Castellammare del Golfo) al vicequestore Giorgio Boris Giuliano. Alla magistrata Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo è intitolata un’altra “barca della legalità”, Lady Marianna, affidata alla Lega Navale di Riposto, che è stata impegnata in questi giorni in attività con le scuole del territorio nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Open Day LNI”.
«Oggi i volti e le storie di magistrati, forze dell’ordine, politici, operai, imprenditori, giornalisti e sacerdoti uccisi dalle mafie vengono ricordati in mare e in porto dalle 25 “barche della legalità” della Lega Navale Italiana», ricorda il Presidente Marzano, che sottolinea: «Si tratta di un concreto esempio rivolto soprattutto alle giovani generazioni che non hanno vissuto la stagione delle stragi di mafia. Quegli ”eroi del quotidiano” che grazie alle loro azioni hanno contrastato efficacemente la criminalità organizzata e il malaffare, tenendo saldi i valori della legalità, devono rappresentare un esempio ed un riferimento etico per i nostri giovani».
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