Il Messaggero Marittimo era presente al lancio del progetto a La Spezia e ha realizzato un’intervista all’Amministratore Delegato
LA SPEZIA – Il Messaggero Marittimo era presente ieri a La Spezia alla presentazione ufficiale di DEEP (Defence & Exploration of the Environment Platform), il nuovo progetto di Fincantieri dedicato alla protezione delle infrastrutture sottomarine e alla costruzione di un ecosistema tecnologico per il dominio underwater.
L’iniziativa, parte della più ampia Underwater Strategy del gruppo, segna un passaggio cruciale per l’industria italiana del mare, chiamata a presidiare la dimensione subacquea come nuova frontiera strategica, tanto sul piano militare quanto su quello civile.
L’evento ha riunito rappresentanti di vertice della Marina Militare, del CSSN – Centro di Supporto e Sperimentazione Navale, e del Polo Nazionale della Dimensione Subacquea (PNS), in una cornice che ha unito la prospettiva tecnologica a quella geopolitica, ribadendo il ruolo dell’Italia come hub europeo della sicurezza marittima.
Un progetto industriale e strategico
Il programma DEEP nasce per rispondere a una minaccia concreta e crescente: la vulnerabilità delle reti infrastrutturali sottomarine, dai cavi di telecomunicazione ai gasdotti energetici. Il Mediterraneo, oggi il mare più congestionato al mondo per densità di infrastrutture critiche, rappresenta lo scenario in cui la sfida diventa più urgente.
Con DEEP, Fincantieri fonde la propria tradizione nella costruzione di sommergibili e piattaforme militari con le nuove frontiere della robotica autonoma, della sensoristica avanzata e dell’intelligenza artificiale applicata al mare. Il risultato è un sistema duale, pensato per integrare capacità militari e civili in un’unica architettura di sorveglianza, prevenzione e intervento.
Pierroberto Folgiero: “La subacquea è la nuova sfida ibrida del nostro tempo”
Intervistato da Il Messaggero Marittimo, Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri, ha illustrato la visione industriale e strategica che ispira il progetto.
“La grande novità che lanciamo oggi – ha spiegato Folgiero – è un’innovazione fast track sulle soluzioni per la protezione delle infrastrutture subacquee, una minaccia che per molto tempo è stata sottovalutata e che invece rappresenta oggi una forma di guerra ibrida molto attuale e molto sentita. Sicuramente nel Mar Baltico, e sempre più nel Mediterraneo, che è il mare più congestionato dal punto di vista della presenza di infrastrutture critiche. Ma penso anche al Mar Nero: sono i tre mari più geopolitici del momento.”
La tecnologia DEEP, nata in ambito difensivo, riflette la logica delle tecnologie dual use, con applicazioni concrete anche nel settore civile. “La protezione delle infrastrutture subacquee – ha proseguito Folgiero – è un esempio perfetto di utilizzo duale. Nasce in ambito militare, con la possibilità di essere validata insieme alla Marina Militare, ma è pensata per estendersi alle aree civili e ibride. Riguarda tutti i proprietari di infrastrutture critiche, energetiche e digitali, con l’obiettivo di risolvere il problema della sicurezza in modo sistemico e condiviso.”
Sull’impegno industriale del gruppo, Folgiero ha sottolineato: “L’impegno di Fincantieri è continuare a essere il punto di riferimento per tutte le tecnologie del mare, a partire da questo nuovo dominio della subacquea. È ciò che lo spazio era quarant’anni fa: un territorio da occupare tecnologicamente, prolungando nel tempo la leadership storica e industriale dell’Italia nel mondo dei sottomarini. Il mare profondo è una dimensione nuova che richiede ambizione, visione e capacità di fare sistema tra difesa, ricerca e industria.”
E sul futuro del progetto, ha concluso: “C’è un primato storico, tecnologico e industriale che appartiene all’Italia e che vogliamo proiettare nel futuro. L’obiettivo è occupare questo spazio tecnologico con soluzioni innovative e componenti proprietarie, garantendo una vera sovranità tecnologica e un’autonomia strategica nazionale. Quello che fino a poco tempo fa chiamavamo il banco di prova del futuro oggi sta diventando il presente.”
Sinergia istituzionale: CSSN, Marina e PNS
Il progetto DEEP si inserisce in una rete di cooperazione che vede Fincantieri lavorare fianco a fianco con la Marina Militare, il CSSN e il PNS. Il CSSN – con sede a La Spezia – rappresenta l’avamposto tecnico dove le nuove tecnologie underwater vengono sperimentate in condizioni operative, mentre il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea coordina la filiera della ricerca e dell’innovazione, favorendo la convergenza tra industria, università e difesa.
Fincantieri si conferma così integratore di sistema, ponte tra tecnologia, industria e istituzioni, con l’obiettivo di costruire una sovranità subacquea pienamente italiana.
Verso una sovranità tecnologica del mare
Il progetto DEEP segna l’avvio di una stagione nuova per la cantieristica e la difesa italiane. Nella visione di Fincantieri, la subacquea è il nuovo dominio della sovranità tecnologica: uno spazio da presidiare per garantire la sicurezza delle reti energetiche, dei flussi digitali e delle infrastrutture vitali del Paese.
Il mare profondo, ieri invisibile, diventa oggi il terreno dove si gioca la sicurezza dell’Europa. Con DEEP, Fincantieri, la Marina Militare, il CSSN e il PNS rafforzano una partnership che restituisce all’Italia un ruolo guida nella geopolitica del mare.
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