Sbarcati a Roma 213 indiani

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ROMA - Le autorità indiane, impipandosi (si passi il termine manzoniano) dei divieti imposti dal ministro Speranza, hanno autorizzato il decollo verso il nostro Paese di un loro Boeing 747 con 214 persone provenienti proprio dalla zona più contagiata dell’India. Grande è stato subito l’impiego di mezzi, di personale e di denaro da parte nostra per isolare quei passeggeri, per eseguire tamponi, per sanificare bagagli, grande mobilitazione della Protezione civile…. e chi più ne ha più ne metta “poiché – si è sostenuto da parte governativa - non c’era altro da fare”. Non è vero. E come, se c’era altro da fare! E, guadagnandoci quel minimo di rispetto che non ci è stato tributato, si sarebbe potuto agire diversamente con molta semplicità con la doverosa umanità e, probabilmente, anche con minore impiego di mezzi e di risorse. Anche menti non proprio raffinatissime, infatti, sono capaci di comprendere come, dopo avere proceduto ad una accurata verifica dell’efficienza dell’aeromobile...
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Tags: Economia

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