MILANO - «Nel settore spedizioni aeree il grosso problema non è l’esistenza di troppe piccole e medie imprese, bensì quello di un mercato controllato dalle grandi multinazionali»: cosi Paolo Federici, vice presidente di Spedapi (l’associazione di categoria all’interno di Api nella quale confluiscono vari operatori del trasporto) risponde ad alcune recenti dichiarazioni del presidente di Anama, l’ Associazione nazionale agenti merci aeree, Biagio Bruni, (presidente anche di Jas, 3.500 persone con uffici in 80 Paesi) in merito alle criticità del comparto.
Un mercato quello italiano in cui ci sono 350 agenti Iata e che per il 70% è detenuto dalle prime 25 aziende del settore.
«Diverse società multinazionali nate in Italia - afferma Federici - hanno spostato la sede legale all’estero così da potersi avvantaggiare di “costi” ridotti rispetto alle piccole e medie imprese italiane».
«Aziende rimaste piccole, come la maggior parte delle imprese italiane, che sono per...