ROMA - C'è «un alto potenziale di crescita della nostra industria», secondo il leader di Confindustria, Squinzi. Ma serve ora, avverte «una nuova politica industriale». Confindustria «è geneticamente contraria all'idea di una politica industriale in cui lo Stato indica alle imprese che cosa devono fare o, peggio, interviene direttamente nelle imprese»; vuole «una politica che dia al Paese grandi obiettivi che servano da stelle polari per lo sviluppo industriale e per l'avanzamento scientifico, tecnologico, economico e sociale».
Il primo modello, uno Stato dirigista nella sua politica per l'industria, «lo abbiamo già sperimentato nel tempo e ne pagghiamo le conseguenze in termini di debito pubblico e mancate occasioni di crescita», avverte Squinzi, presentando il rapporto del Centro studi di Confindustria sugli scenari industriali. Quella che invece invocano gli industriali è «una p...
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