La commissaria dell’AdSp: “La Sicilia occidentale può diventare un ponte naturale tra Europa e Africa”
GENOVA – “Le turbolenze fanno parte della vita. L’importante è lavorare con serietà e una squadra competente”. Così Annalisa Tardino, commissario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, traccia un primo bilancio dei suoi primi mesi alla guida dell’ente. Una parentesi, seppur ancora breve, già però caratterizzata dalle polemiche legate alla sua nomina dal MIT (messa in dubbio concretamente anche attraverso un ricorso al TAR, inoltrato per volere dello stesso presidente di Regione Siciliana Renato Schifani) ma allo stesso tempo anche da un’intensa attività di pianificazione e da una forte attenzione alla valorizzazione del territorio. “Fin dal primo giorno – spiega Tardino – abbiamo trovato una struttura motivata e performante. In meno di due mesi siamo riusciti non solo a gestire le emergenze e l’ordinario, ma anche a presentare progetti importanti”.

Tra questi spicca l’accordo con il Comune di Palermo per la riqualificazione del waterfront di via Crispi, “un intervento che la città attendeva da tempo e che rappresenta un tassello fondamentale per restituire al mare un fronte urbano di grande valore”.
Sette porti, un’unica strategia
L’Autorità guidata da Tardino conta oggi sette porti: Palermo e altri sei scali decentrati – tra cui Sciacca, Porto Empedocle, Termini Imerese, Trapani e Gela – alcuni dei quali entrati solo di recente nel sistema. “Per i porti più nuovi non c’è stato finora il tempo di impostare una programmazione di lungo periodo – spiega – ma è proprio quello su cui stiamo lavorando. Puntiamo a uno sviluppo equilibrato, che valorizzi la costa sud-occidentale della Sicilia, un fronte strategico per intercettare nuovi flussi dal Nord Africa“.
In quest’ottica, la commissaria sottolinea la volontà di operare in sinergia “non solo con il governo nazionale, ma anche con l’Unione europea, sfruttando appieno i programmi europei che possono portare crescita e occupazione nei territori”.

I cantieri in corso
Tra le priorità, oltre al waterfront palermitano, figurano numerosi interventi infrastrutturali negli altri scali. “La prossima settimana presenteremo i nuovi lavori a Termini Imerese, dove è già stata affidata la progettazione – annuncia Tardino –. A Trapani completeremo finalmente il dragaggio, mentre a Porto Empedocle siamo in attesa delle autorizzazioni del Ministero dell’Ambiente per poter procedere con l’ampliamento del molo crocieristico”.
E ancora, “a Gela – aggiunge – intendiamo valorizzare il porto anche in chiave di transizione energetica, in raccordo con la bioraffineria già presente sul territorio. È un asset fondamentale, in linea con le politiche europee che puntano su sostenibilità e digitalizzazione”.
“Ci aspetta un lavoro impegnativo ma entusiasmante – conclude Tardino –. La Sicilia occidentale può diventare un ponte naturale tra Europa e Africa, e i nostri porti devono essere pronti a raccogliere questa sfida”.
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