LIVORNO – Porti come quello di Livorno, Civitavecchia o Gioia Tauro contano nello sbarco e imbarco di auto nuove volumi importanti di traffico.
Ed è per questo che la nuova norma sulle targhe prova rischia di provocare effetti veramente seri sulle attività portuali.
“Se la situazione non verrà modificata entro Settembre porti come questi rischiano il blocco”.
A dirlo senza mezzi termini è il direttore generale di Ancip Gaudenzio Parenti.
La norma
La nuova regolamentazione in sostanza riduce il numero di targhe prova disponibili, passando da una per ogni dipendente a una ogni cinque, creando un grave problema per le aziende. Molte delle precedenti autorizzazioni sono peraltro in scadenza, mettendo a serio collasso il settore locale.
In un porto come Livorno, a differenza di altri dove i mezzi sbarcati dalle navi viaggiano poi a terra principalmente su rotaia, le auto vengono trasferite su gomma grazie agli addetti.
“La preoccupazione è grande in tutti quei porti dove ci sono ingenti quote di traffico dell’automotive. La norma è diventata più stringente e questo un senso ce l’ha perchè talvolta le targhe prova venivano usate “non in maniera corretta”” continua Parenti.
Pensare di mettere insieme una norma per regolamentare anche i porti che sono settori speciali è stato perciò un errore tecnico.
“Devo dire però che tutta la politica e le istituzioni si stanno muovendo per risolvere la cosa e spero che possa giungere un decreto legge prima della pausa estiva.
Nel frattempo abbiamo provato a lanciare ipotesi alternative come le cosiddette “colonne” con otto auto in polizza che escono o entrano dal porto con una targa prova all’inizio e alla fine della colonna, ma anche questo crea difficoltà oggettive per la tipologia dei porti dove comunque c’è traffico di altri mezzi”. Senza parlare di quando il trasferimento avviene su strade urbane.
L’idea dell’utilizzo delle bisarche in banchina è stata scartata per problemi di manovra, quindi il problema non è di semplice soluzione.
“Il rischio di cui parlavo del blocco dei porti non è così irreale: immaginiamo l’arrivo di car carrier da 2500-4000 auto in polizza. Cosa può succedere se non ci sono abbastanza driver?”
Significa più auto che stazionano in banchina e per tempi maggiori prima che venga liberata. Senza tralasciare poi il problema della sicurezza.
“Sono comunque moderatamente ottimista perché abbiamo avuto rassicurazioni e nei prossimi giorni avremo nuovi incontri su queste tematiche al Ministero delle Infrastrutture per capire se si potrà procedere con alcune deroghe.”
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