L’intervento all’edizione 2025 di LOGICONTINUITY a Milano
MILANO – La sostenibilità non come vincolo, ma come motore di efficienza. È questa la visione di Daniele Testi, CEO e founder di Piano 23, che in occasione dell’ edizione 2025 di LOGICONTINUITY a Milano ha sottolineato come il vero passo avanti per le imprese del settore logistico consista nel trasformare i principi ESG in leve concrete di competitività. “La sostenibilità – spiega Testi – non è in contrasto con l’efficienza, anzi ne è un abilitatore. Quando smettiamo di trattarla solo come un tema di governance e iniziamo a misurare gli effetti positivi sui bilanci, diventa un elemento di crescita reale per l’azienda”.
Un cambio di paradigma, dunque, che passa dalla teoria alla pratica, e che richiede una visione di lungo periodo ma anche la capacità di mostrare risultati tangibili nel breve termine. “Il settore logistico italiano – osserva Testi – è formato da imprese di dimensioni medio-piccole, non da multinazionali. Per loro investire tempo e capitale in sostenibilità significa dover vedere ritorni non solo futuri, ma anche immediati. È questo che può convincere gli imprenditori ad agire oggi per il domani”.
L’innovazione come strumento di equilibrio
Nel suo intervento, Testi ha richiamato anche il tema dell’innovazione tecnologica, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale, una delle rivoluzioni più discusse del momento. “L’IA va affrontata con rispetto e competenza – afferma – perché richiede skill tecniche e formazione mirata, che non sono scontate. Oggi vediamo una ‘sbornia da ChatGPT’, utile per semplificare attività quotidiane, ma diversa è la sfida di integrarla nei processi aziendali per creare vera efficienza”.
Secondo Testi, l’adozione dell’intelligenza artificiale nel mondo della logistica seguirà percorsi differenti a seconda dei contesti: “Nei magazzini automatizzati è già realtà, ma anche un semplice spedizioniere che automatizza la lettura di documenti destrutturati sta usando IA. L’importante è inserirla dove crea valore, senza improvvisazioni”.

Formazione e consapevolezza per arrivare pronti al futuro
L’innovazione, però, pone anche questioni di carattere sociale e organizzativo. “Siamo pronti a questo cambiamento?”, si chiede Testi. “Come aziende dobbiamo ragionare su come formare le nostre persone, perché quel futuro arriverà prima di quanto immaginiamo. E serve arrivarci preparati, con una visione consapevole degli impatti che avrà non solo sui processi, ma anche sulle persone”.
Conclude Testi: “Sostenibilità e innovazione non sono due percorsi separati, ma due lati della stessa medaglia. Entrambi servono a costruire un sistema logistico più efficiente, resiliente e orientato al futuro”.
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