ROMA - Un default di fatto dell' intero comparto dell' autotrasporto, la pressoché totale assenza di controlli di sicurezza sulle strade e autostrade italiane, l'indiscriminata apertura del mercato ad aziende estere spesso votate alla violazione delle norme e ad autisti anche extracomunitari disposti a viaggiare costantemente fuori dalle regole.
È questo il bagaglio di disagio con il quale gli autotrasportatori aderenti a Trasportounito, nonché alle altre sigle sindacali costrette a confrontarsi con gli stessi problemi, hanno deciso di partecipare alle tre giornate di fermo decise dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini.
«Un'adesione non politica - ha sottolineato Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito - ma sostanziale: questo Governo, in perfetta continuità con quelli che l'hanno preceduto, non ha fatto niente per il comparto dell'autotrasporto perpetuando il paradosso letale di un Paese che dipende dalla gomma ...
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