Trump impone dazi su camion e autobus: nuova stretta protezionista

Dal primo novembre entreranno in vigore tariffe del 25% sui camion e del 10% su autobus e pullman. Eccezioni parziali per Canada e Messico, incentivi prorogati ai costruttori Usa fino al 2030

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WASHINGTON  – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un nuovo decreto protezionista che introduce dazi del 25% sui camion e del 10% su autobus e pullman, con effetto dal 1° Novembre. La misura, annunciata a fine Settembre e confermata dalla Casa Bianca, amplia il raggio d’azione dei dazi già in vigore sull’auto, colpendo l’intero comparto dei mezzi di trasporto. La decisione arriva al termine di un’indagine del Dipartimento del Commercio americano, che ha valutato i rischi per la sicurezza nazionale legati alla delocalizzazione della produzione di veicoli pesanti. Secondo l’amministrazione, l’obiettivo è “proteggere i produttori statunitensi dalla concorrenza sleale e garantire la resilienza industriale del Paese”.

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Eccezioni per i partner dell’USMCA

Il provvedimento prevede tuttavia deroghe parziali per Canada e Messico, i due partner commerciali degli Stati Uniti nell’accordo di libero scambio USMCA. Per i camion prodotti nei due Paesi, il dazio del 25% sarà applicato solo sui componenti non fabbricati negli Stati Uniti, a patto che il veicolo rispetti la quota minima di valore “americano” stabilita dal trattato.
Diversa la situazione per autobus e pullman, che saranno invece tassati integralmente al 10%, senza eccezioni.

Una distinzione che, secondo gli analisti, mira a colpire settori specifici e a spingere le imprese a incrementare la produzione e la componentistica domestica.

Impatto su produttori e mercati

Il nuovo schema di tariffe dovrebbe favorire marchi statunitensi come Peterbilt, Kenworth e Freightliner, ma rischia di penalizzare gruppi come Stellantis, che produce i camion Ram in Messico, e la Volvo Trucks, attiva a Monterrey.
Il Messico, che esporta ogni anno circa 340mila camion medi e pesanti verso gli Stati Uniti, è oggi il principale fornitore estero di questa categoria di veicoli. Tuttavia, secondo il governo di Città del Messico, oltre la metà del valore dei camion esportati è già costituito da componenti nordamericani, limitando l’impatto dei dazi.

Incentivi per i produttori americani

Contestualmente, Trump ha accolto una richiesta dell’industria automobilistica, prorogando fino al 2030 la detrazione del 3,75% sul prezzo di listino per i veicoli prodotti negli Stati Uniti che utilizzano componenti importati. Il beneficio, introdotto per mitigare gli effetti dei precedenti dazi sul settore auto, verrà esteso anche ai camion, garantendo un margine di flessibilità ai costruttori locali e incoraggiando al contempo la produzione interna.

Una strategia a doppio binario

Con questo decreto, la Casa Bianca definisce una strategia commerciale a doppio binario: da un lato, alzare barriere all’importazione per tutelare l’industria nazionale; dall’altro, sostenere i produttori domestici attraverso incentivi fiscali di lungo periodo.
Resta da capire quale sarà l’effetto reale della misura sui prezzi dei veicoli e sulle catene di approvvigionamento globali, mentre Canada, Messico e Unione Europea valutano possibili contromisure per difendere i propri interessi economici.

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Tags: Economia

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