COLLESALVETTI – L’azienda livornese Tuccoli Marine si è aggiudicata una prestigiosa commessa dal valore di nove milioni di euro per la costruzione delle imbarcazioni destinate al Nucleo subacquei dei Carabinieri. Un impegno che prevede la realizzazione di sei imbarcazioni, con un’opzione per ulteriori tre unità, che saranno consegnate all’Arma nei prossimi mesi. Una conferma dell’eccellenza dello storico cantiere nautico Nuova Tuccoli di Collesalvetti, attivo dal 1956 e originariamente specializzato nella produzione di fisherman da 7 a 15 metri e imbarcazioni da lavoro. Oggi però è una realtà in piena e costante crescita.
Nel 2024, si è registrata andata anche oltre ogni previsione aziendale, con oltre 25 imbarcazioni consegnate nelle diverse divisioni. Nuova Tuccoli impiega ad oggi una ventina di dipendenti, mentre è in procinto di praticamente triplicare la superficie produttiva del proprio stabilimento di via Milano: un investimento ‘in soldoni’ da oltre un milione di euro per potenziare il sito produttivo. Tra i principali interventi, la costruzione di un nuovo capannone (da 1.050 metri quadrati, dedicati alla lavorazione della vetroresina, 450 mq destinati all’allestimento delle barche e un incremento complessivo dello spazio industriale di oltre 3000 mq comprensivo di un nuovo piazzale), l’acquisto di una nuova gru e un nuovo muletto. Inoltre, è stata installata una fresa a controllo numerico di 17 metri per la produzione dei modelli di scafo e coperta. Con la previsione a stretto giro di assumere tre nuove risorse nei prossimi quattro mesi al fine di rispondere alle crescenti esigenze produttive.
Dopo una procedura negoziata, il Comando generale dei carabinieri ha scelto quindi Nuova Tuccoli tra sette aziende concorrenti. Ma quest’ultimo ‘exploit’ non è in realtà la prima esperienza dell’azienda nel settore delle imbarcazioni operative: in passato ha costruito una barca per i vigili del fuoco di Riva del Garda e si è occupata del refitting di una delle imbarcazioni dei piloti di Livorno. Le nuove unità saranno realizzate in vetroresina rinforzata o alluminio e misureranno 15,5 metri di lunghezza. Saranno equipaggiate con macchinari per scandagliare i fondali (Rov), gru per il recupero di carichi subacquei, attrezzature per la ricarica delle bombole e plancette a filo d’acqua per agevolare l’ingresso in mare dei sommozzatori. Il tempo di realizzazione previsto è di circa nove-dieci mesi.
Ricerca e diversificazione, le chiavi vincenti
Abbiamo parlato di questo e molto altro con Paolo Sanguettola, amministratore unico, che ci illustra l’evoluzione della società e le sfide del settore. “La vittoria di questa gara rappresenta un traguardo significativo per noi – afferma il CEO da ormai sette anni, originario di Bergamo, laureato alla Bocconi e con un’esperienza trentennale in ambito finanziario prima di tuffarsi e investire anche nel settore della yacht Industry – Ma ora inizia la vera sfida: costruire le imbarcazioni con gli standard richiesti. Per questo ci avvarremo delle nostre tecnologie avanzate che ci permetteranno di realizzare scafi e coperture con precisione millimetrica.” Il cantiere ha quindi saputo adattarsi alle nuove esigenze del mercato, ampliando e diversificando la propria offerta, puntando su settori complementari al diporto. Nuovi segmenti di business. “Il nostro obiettivo è mettere a disposizione l’esperienza maturata nel settore fisherman per creare imbarcazioni robuste e affidabili anche per tutte le altre declinazioni. La chiave è la flessibilità: applicare le competenze acquisite in un settore anche agli altri, trasformando commesse sporadiche in vere opportunità di business.”. Il cantiere ha integrato la sua esperienza artigianale con soluzioni tecnologiche innovative attraverso il sistema TAMT, acronimo che riassume tutti i differenti ambiti di applicazione della cosiddetta Tuccoli Advanced Manufacturing Technology.
Un altro settore in forte sviluppo è infatti quello delle imbarcazioni Custom, realizzate su misura per clienti privati con esigenze particolari. “Di recente abbiamo costruito un catamarano di 34 piedi per un cliente estero, presentato anche al Salone di Genova.” Si punta decisi anche sui mercati esteri, con nuovi dealer in Spagna e Australia. Infine, il Cruising rappresenta un ulteriore segmento chiave: “Abbiamo sempre prodotto imbarcazioni di alta gamma, che uniscono l’esperienza del fisherman con il comfort richiesto dalla clientela privata.”
Un elemento fondamentale per il cantiere Tuccoli è difatti l’innovazione. “Solo investendo nella ricerca e nello sviluppo possiamo mantenere la competitività e soddisfare le richieste del mercato. Per questo, puntiamo a integrare nuove tecnologie nelle nostre imbarcazioni, migliorando sia le performance sia l’efficienza costruttiva.” Un settore chiave per Tuccoli Marine è infatti la divisione Tuccoli Professional, dedicata alla progettazione e costruzione di imbarcazioni per autorità, forze dell’ordine e operatori della sicurezza. Il cantiere ha in parallelo anche avviato collaborazioni con partner importanti, ad esempio Suzuki per quanto concerne la motorizzazione.
Tra le tendenze generali, Sanguettola poi evidenzia l’incremento della domanda per imbarcazioni di maggiori dimensioni, soprattutto nel segmento Cruising. “Nel settore Fishing, invece, le dimensioni rimangono contenute entro i 30-35 piedi, per garantire maneggevolezza e funzionalità specifiche.”
Se da un lato la nautica italiana sta vivendo un periodo positivo, con una forte crescita post-pandemia, dall’altro persistono ostacoli burocratici che rischiano di rallentare in alcuni casi lo sviluppo. “Uno dei principali problemi è la lentezza delle autorizzazioni – sottolinea Sanguettola – A livello locale, malgrado la piena disponibilità e collaborazione dimostrata dalle istituzioni grazie alle quali abbiamo poi ottenuto il via libera per ampliare il nostro sito produttivo, l’iter burocratico è stato lungo e complesso. Tempi di risposta più rapidi da parte del pubblico sono al contrario fondamentali per supportare la crescita delle imprese private.”
“Da diversi anni puntiamo sulla ricerca e sullo sviluppo, senza rinunciare alla manualità e all’artigianalità che caratterizzano la costruzione navale. L’obiettivo è unire la tradizione con le tecnologie moderne per migliorare la qualità del prodotto e rispondere alle esigenze del mercato.” E’ ciò che ci racconta a latere Marcello Gherbin, Sales & Marketing manager. “Abbiamo creato un insieme di tecnologie racchiuse sotto l’acronimo TAMT. Questo include innovazioni nei materiali, nella progettazione delle carene, nell’elettronica di bordo e in altri aspetti costruttivi. Alcune di queste soluzioni sono totalmente sviluppate internamente, altre derivano da collaborazioni con aziende specializzate”. Importante anche il contributo di fornitori esterni di elevata professionalità. “È fondamentale. Non possiamo costruire un’imbarcazione senza componenti di qualità, quindi selezioniamo partner di alto livello per batterie, elettronica e altri elementi tecnici. Il nostro obiettivo è integrare queste tecnologie con le nostre soluzioni proprietarie per offrire un prodotto all’avanguardia.”
Recentemente poi, Nuova Tuccoli ha investito in un centro di lavoro a controllo numerico. Quali vantaggi offre? “Abbiamo deciso di affidare la modellazione degli scafi a un centro di lavoro avanzato, situato a poche centinaia di metri dalla sede storica del cantiere. Questa scelta, oltre a rappresentare un investimento importante, ci consente di ottenere standard qualitativi elevati, una maggiore precisione nei dettagli e un significativo salto tecnologico nel nostro processo produttivo.”
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