ROMA – Nel bel mezzo delle vacanze estive le previsioni delle società di charter si stanno concretizzando e i risultati sono positivi.
Si parla infatti di un +10% rispetto allo scorso anno per quel che riguarda Spartivento Group, società di charter leader in Italia, con le sue sei basi dislocate lungo la costa tirrenica dalla Toscana alla Sicilia, che accoglierà 16.000 turisti alla scoperta delle bellezze della penisola con la sua flotta di oltre 130 imbarcazioni tra catamarani e barche a vela.
Dalla pandemia il settore nautico ha visto una crescita mai sostenuta, un vero spartiacque che oggi porta 28 miliardi di euro di indotto: nel 2024 si attende un incremento di fatturato di oltre il 10% rispetto all’anno precedente con ricadute importanti sul territorio.
Stefano Pizzi, CEO di Spartivento Group spiega che “le aspettative per questa stagione sono molto alte e, al momento, il trend è confermato: l’Italia, con le sue coste e i suoi tesori, è una calamita per i turisti. Molto però c’è ancora da fare, soprattutto in ambito portuale e di servizi collegati”.
I ricavi delle società di charter dal post Covid hanno iniziato ad aumentare sensibilmente di anno in anno e la crescita che si aspetta è dovuta quest’anno soprattutto al numero di settimane vendute.
I gioielli del Belpaese, secondo i dati raccolti dalla Spartivento Group, farebbero gola soprattutto agli stranieri per il 67% e in particolar modo a tedeschi (18%) e polacchi (13%).
Numeri, questi, che caratterizzarono la stagione nautica 2023 della Spartivento e che, secondo le previsioni della stessa società, dovrebbero essere confermate anche in questi mesi.
Il settore come detto, con i suoi 28 miliardi di euro di indotto dà lavoro a più di 100mila addetti.
Non è poi da sottovalutare, secondo la Spartivento, un altro dato comparativo: nel largo campo “outdoor”, fra cui spiccano i camper, la spesa del turista che va per mare è il doppio rispetto agli altri, tirando fuori dal portafoglio circa 146 euro al giorno contro gli 85 dei vacanzieri “outdoor”.
“Se volessimo dar ragione agli analisti, il turismo nautico -sottolinea- dovrebbe continuare a crescere nei prossimi dieci anni a un ritmo di +3,8% a stagione, ovvero un bel +43% al 2034. Previsioni assolutamente incoraggianti e che in prima persona sto vivendo con i servizi charter da noi offerti in Italia. Per colmare il gap con gli altri Paesi del Mediterraneo sarà necessario adeguare l’offerta alla domanda soprattutto per quanto riguarda le voci hospitality, porti e servizi accessori perché l’Italia è ancora un passo indietro”.
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