LIVORNO - (Renato Roffi) Un bel pasticcio, non c'è che dire, quello venutosi a determinare intorno alla storia infinita della dismissione forzata (e provocata) del bacino grande in muratura nel porto di Livorno e ai rinvii di cui è stata oggetto l'esecuzione del bando di gara per l'assegnazione del sistema bacini, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Ue nel sempre più lontano Aprile del 2015.
Un pasticcio che, con la disoccupazione che morde con progressiva ferocia il tessuto sociale livornese, viene avvertito come il congelamento, se non la cancellazione, di una grande opportunità di lavoro per almeno 300/400 persone con altrettante famiglie, una cancellazione avvenuta, non per estinzione delle potenzialità offerte dall'impianto, ma dovuta a motivazi...
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