VENEZIA - (Pier Luigi Penzo) «Difficile da spiegare come i veneziani, un tempo invincibili guerrieri e artisti geniali ma anche navigatori audaci, ingegnosi industriali e commercianti instancabili, siano diventati camerieri d'albergo, ciceroni, lenoni, antiquari, frodatori, fabbricanti di vecchi quadri, pittori plagiati e copisti». E' Marinetti 1910, centosette anni fa, ma forse per certi versi attuale. Per nostra fortuna pochi anni dopo il 1917 un gruppo di industriali e finanzieri guidati dal conte Volpi (1877- Venezia), dal conte Cini (1885- Ferrara) e dall'industriale Gaggia (1875- Feltre) sottoscrissero la convenzione con Stato e Comune da cui nacque un progetto di sviluppo futuristico che prevedeva il nuovo porto di Venezia in terraferma che si articolava in quattro aree concatenate fra loro e cioè porto e zona industriale, porto commerciale, porto dei petroli e un nuovo quartiere urbano. In precedenza il 31 Gennaio 1905 a Venezia veniva fondata la Societ...
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