PALERMO - Quindici infrastrutture prioritarie mancano all’appello per fare finalmente della Sicilia l’hub commerciale del Mediterraneo verso il Nord Europa. Le tensioni nello stretto di Bab al-Mandab e il crollo del 65% dei transiti navali dal Canale di Suez hanno spinto il 35% di armatori che ancora utilizzano la rotta del Mar Rosso ad accorciare la navigazione, raddoppiando i servizi di linea e attraccando nei porti di Vado Ligure e di Gioia Tauro piuttosto che a Rotterdam per compensare l’aumento dei costi. Scali che sono già prossimi all’overbooking: la Sicilia avrebbe l’opportunità di assorbire parte dei flussi, ma l’assenza di porti di transhipment e di collegamenti con una rete veloce la allontanano. Dunque, diventa ancora più urgente la richiesta alle istituzioni avanzata dalle imprese siciliane tramite le Camere di commercio, di realizzare al più presto le 15 infras...
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