In ricordo di Aldo Spadoni

aldo spadoni

LIVORNO – “Senza cospicui investimenti Livorno resterà sempre un porticciolo e, se non verranno rimosse le troppe irragionevoli preclusioni che si oppongono all’ingresso di capitali esterni, il nostro scalo è destinato a soccombere in tempi più o meno lunghi”.

È con queste parole, ancora incredibilmente attuali, che nel 2013 aprimmo, nel decimo anniversario della scomparsa, il ricordo di Aldo Spadoni, imprenditore marittimo eclettico e polivalente che ormai da venti anni manca alla portualità labronica.
Quelle parole, di inquietante concretezza, riportano alla mente un episodio di cui lo stesso imprenditore mi mise a parte durante un colloquio/intervista nel suo ufficio di allora, in via Luigi Cadorna.

L’incontro si era ormai trasformato in una simpatica chiacchierata fuori dai denti, come si conveniva con siffatto personaggio e, quasi per dimostrare la plastica veridicità delle “… troppe irragionevoli preclusioni che si oppongono all’ingresso di capitali esterni” il vecchio leone mi parlò di un incontro avvenuto nell’ufficio ginevrino dell’armatore Gian Luigi Aponte, suo carissimo amico conosciuto agli albori delle di lui fortune, in cui, oltre allo stesso Spadoni erano presenti altri personaggi di primissimo piano e di peso assai rilevante della portualità livornese, i cui nomi, a suo tempo, sebbene mi avesse autorizzato a pubblicarli, preferii tacere per i manzoniani “degni rispetti” ed a maggior ragione lo faccio oggi, dato alcuni di essi non sono più fra noi.

Più o meno, questo è ciò che comparve sul nostro giornale cartaceo di allora: “…. anche i sassi ormai sanno che, qualche tempo fa, presente il sottoscritto ed alcuni notabili livornesi (qui aveva detto espressamente di chi si trattava), fu detto che, per far funzionare bene tutte le sei Paceco di allora, sarebbe occorsa una decina di miliardi. Quel giorno fu incredibilmente respinta una proposta dell’armatore Aponte che poneva a disposizione della darsena Toscana un centinaio di miliardi, perché in cambio chiedeva soltanto un 25% di partecipazione nel Terminal”.

Aldo Spadoni, nipote e figlio di agenti marittimi e armatori, da sempre innamorato della sua Livorno ed assertore appassionato ed entusiasta delle enormi potenzialità di sviluppo dello scalo livornese che ne costituisce l’essenza stessa, per oltre mezzo secolo interpretò un ruolo di autentico protagonista sulla scena dei traffici marittimi attraversando le vicende un po’ eroiche e un po’ avventurose e talvolta temerarie degli anni della faticosa ricostruzione post bellica, fino alle soglie del terzo millennio, all’inizio del quale giunse per lui il momento di accomiatarsi da questo mondo.

Una delle caratteristiche più eminentemente peculiari di Aldo Spadoni, oltre a quella di essere sempre rimasto svisceratamente attaccato al “suo” porto, fu, senza dubbio quella di non avere avuto peli sulla lingua e di avere sempre espresso i suoi punti vista con una chiarezza, talvolta anche particolarmente ruvida, che niente riusciva a concedere a forme, anche minimali, di quella prudenza un po’ pavida che oggi viene comodamente definita “politicamente corretto”.

Basterebbe ricordare i suoi schietti giudizi sul modo di intendere il porto da parte di certi ambienti della politica e dell’imprenditoria cittadina ed è, forse, anche per tali aspetti che il ricordo del commendator Spadoni continua ad rimanere vivo, anzi, vivace, non solo fra gli esponenti della sua categoria, in cui fu parte attivissima operando senza risparmiarsi anche nell’Asamar (Associazione fra gli agenti marittimi), ma anche nel tessuto sociale cittadino.

L’ultimo atto di amore verso la sua città fu il completo ed intelligente restauro dello storico complesso del Borgo dei Dotti, di cui avviò il coraggioso recupero per farne quel gioiello che vediamo oggi e che egli non fece in tempo a vedere e farne la nuova, prestigiosa sede dell’azienda che aveva portato ai livelli che conosciamo e che la famiglia sta portando avanti con successo.

Condividi l’articolo
Tags: Porti

Articoli correlati

Potrebbe interessarti

guerrieri lavoro
Porti

Luciano Guerrieri, un presidente da Oscar

LIVORNO – Un bel riconoscimento,  l’Oscar dei porti 2024, consegnato in occasione del recente intervento al Miami Seatrade al presidente dell’Autorità di Sistema portuale del mar Tirreno settentrionale Luciano Guerrieri.…
usurante portuale occupazione Livorno
Porti

Occupazione in porto, Livorno e Piombino in tenuta

LIVORNO – Tiene l’occupazione nei porti di Livorno e Piombino anche se permangono delle criticità sullo stato di salute dell’Agenzia del Lavoro in Porto, sulla qualificazione professionale e sulla parità…
ancona
Porti

AdSp Ancona, approvato il bilancio consuntivo 2023

ANCONA – Il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale ha approvato il bilancio consuntivo 2023 dell’Ente, su cui ha espresso parere positivo il Collegio dei…

Iscriviti alla newsletter

Resta aggiornato su tutte le notizie dal mondo del trasporto e della logistica

Il nostro Podcast

bunkeroil banner
conemar
grendi