TORINO – All’ Unione di Industriali di Torino, l’ Associazione delle Industrie metalmeccaniche torinesi ha indetto un importante convegno sull’economia del mare e sulle nuove prospettive della globalizzazione. Torino, grazie alla sua classe politica, a partire dal XIX secolo, ha sempre puntato molto sul rapporto con lo scalo genovese e sulla sua efficienza. “Genova – scrive Mino Giachino – che dopo la Conferenza di pace del 1814 era stata assegnata al Regno di Sardegna, come riferisce lo storico genovese Scavino, ampliò il proprio bacino commerciale sì che e al suo porto arrivavano il carbone, il cotone destinato al Piemonte e risultò fondamentale anche per l’esercito francese di Napoleone III, nostro alleato nella seconda guerra di indipendenza grazie alla politica del Cavour”.
“Della importanza del porto di Genova se ne parlava, come riporta lo storico torinese Giuseppe Bracco, già nel 1842 con Carlo Alberto e ne tennero gran conto gli uomini che elaborarono lo Statuto Albertino. Ma il porto di Genova, per Cavour, si rivelò strategico quando cominciò a prendere corpo l’idea di scavare il canale di Suez, l’infrastruttura che pose il Mediterraneo al centro dei traffici marittimi. L’import export via mare di Torino, secondo i dati dello studio di Srm, come sempre molto documentato, presentato al convegno a cui sono intervenuti Marco Bucci che ha parlato molto della importanza delle sinergie tra le tre Regioni del Nord Ovest, e Paolo Emilio Signorini, che ha illustrato gli importanti investimenti che il Pnrr del Governo destina a Genova e alle infrastrutture del Nord Ovest. L’efficienza dei porti, i tempi lunghi dei controlli, e quelli del trasporto, aumentati per via delle condizioni delle autostrade che collegano Genova e Savona alla terza economia del nostro Paese, con le incertezze sul Ferrobonus, l’incentivo al trasporto su rotaia (che feci approvare nel 2009), incidono sulla competitività delle nostre aziende e rappresentano un costo per il nostro sistema produttivo, come ha detto la responsabile logistica di Petronas, Degli Agli“.
“Ecco – prosegue Giachino – perché, secondo me, sarebbe importante un incontro e un’intesa sulla logistica fra Amma Torino, le regioni, i porti di Genova e Savona, le Dogane, per accelerare i controlli, e con Autostrade, per i tempi di trasporto. Sarebbe, oltre a tutto, un’ottima occasione per chiedere chiarimenti al Governo sul rifinanziamento del Ferrobonus dato che il trasporto su rotaia diventa sempre più conveniente, come ha detto la rappresentante di Petronas. Parliamo di un’operazione a costo zero che renderebbe più efficiente la logistica piemontese e non soltanto. Nel suo ampio studio, SRM ha concluso che la logistica italiana vale il 9% del Pil mentre quella europea in Europa vale il 12% e noi sappiamo, dallo studio di Banca d’Italia, che la logistica piemontese, che negli ultimi due decenni ha perso parecchie aziende, vale solo il 6% della economia regionale. Rilanciare la logistica , rendendola più competitiva, offrirebbe un discreto contributo alla maggiore crescita della regione da cui parti l’Unità d’Italia”.
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