ROMA - Il made in Italy alimentare può centrare l'obiettivo di 50 miliardi di export entro il 2020 a cui punta l'industria alimentare nazionale e il Governo; in particolare «concentrandoci su dieci prodotti agroalimentari di punta e su dieci geografie particolarmente rilevanti per ognuno di essi, sarebbe possibile incrementare l'export oltre 7 miliardi entro il 2018, arrivando già a quota 40 miliardi». E' quanto evidenza uno studio di Sace, nel sottolineare che quasi il 70% di questo maggior export deriverebbe dalle vendite verso i mercati europei, in particolare in Regno Unito, Germania, Francia e, in termini di prodotti, vino, conserve e olio di oliva rappresenterebbero il 50% dell'export aggiuntivo.
L'Italia ha una quota di mercato mondiale nell'agroalimentare del 3,1%, in linea con quella spagnola - osserva l'indagine Sace - ma inferiore alle quote degli altri competitor (comprese tra il 4,6% della Cina e il 10,3% degli Stati Uniti). Selezionando i dieci comparti di pun...
Condividi l’articolo
Articoli correlati
Potrebbe interessarti
Francesco Greggio nuovo Cfo Gruppo Moby
Costruzione del terminal Dp World in Ecuador
Nello scalo di Ancona arriva Babbo Natale
In comune a Trieste ambasciatore della Turchia
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato su tutte le notizie dal mondo del trasporto e della logistica