GENOVA - «La parola inchino è stata utilizzata in modo improprio, non si può parlare di inchino nel momento in cui una nave, a una determinata velocità passa vicino alla costa». Una puntualizzazione necessaria per Massimo Moscatelli, segretario generale di Assagenti, l’associazione degli agenti marittimi di Genova, che ha messo il tema al centro dell’editoriale della newsletter inviata agli associati.
L’uso di questa parola è stato troppo generalizzato e le misure messe in atto dopo la tragedia della ”Concordia”, a Portofino, con la zona di fonda a 1,2 miglia dalla costa, hanno praticamente dimezzato il numero dei crocieristi. I dati presentati dall’associazione sono fin troppo chiari: nel 2011 erano scesi nella località del Tigullio 45 mila passeggeri, nel 2013 sono passati a 23 mila, in questa stagione il bilancio finale potrebbe essere di circa 20 mila.
L’associazione, quindi, assieme ai sindaci del Tigullio e agli operatori dei servizi tecnico nautici, ha chiesto l’...
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