Bacini: dirottate da Livorno commesse milionarie

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LIVORNO - Una decina di importanti commesse del valore di diversi di milioni perdute solo nell’ultimo semestre. A tanto corrisponde il volume di lavoro a cui Livorno ha dovuto rinunciare nel campo delle riparazioni navali, un settore storico e remunerativo che, ormai, sembra trovare nella voxclamantis in deserto del Vescovo Giusti la sua ultima ed unica difesa. È questo il quadro che presenta Massimo Netti, di Jobson group (una delle due società in gara per i bacini livornesi), nel riferire di essere stato costretto a indirizzare a Genova, Napoli, Marsiglia e Piombino diverse navi che avevano chiesto di poter essere riparate a Livorno. La ragione è una sola, sempre la stessa da ormai troppo tempo: la banchina 76 dello scalo labronico, dedicata specificamente alle riparazioni e agli allestimenti navali, non ostante le ingiunzioni dell’Authority, continua ad essere occupata sine die da un mega Yacht di Azimut Benetti varato da...
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Tags: Porti

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