VENEZIA - (Pier Luigi Penzo) «Difficile da spiegare come i veneziani, un tempo invincibili guerrieri e artisti geniali ma anche navigatori audaci, ingegnosi industriali e commercianti instancabili, siano diventati camerieri d'albergo, ciceroni, lenoni, antiquari, frodatori, fabbricanti di vecchi quadri, pittori plagiati e copisti». Non è Debry 1966. E' Marinetti 1910. Cento e sei anni fa ma sembra oggi.
Un grande filosofo ed opinionista veneziano, molto rispettato ed ascoltato da tutti, ha detto: «Le disgrazie di Venezia sono due: le contesse che smaniano di salvarla ed il carattere dei suoi abitanti».
Vedendo lo spettacolo di domenica 12 Giugno dei "no grandi navi" mi sono tornate in mente le due citazioni sopra riportate ed ho collegato il tutto ad un precedente di qualche anno addietro quando è arrivata a La Spezia la prima grande nave crociera che è stata ormeggiata alla banchina Revel dell'Arsenale, dove di norma si or...
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