GENOVA - “Genova ha tutte le precondizioni e le possibilità per diventare la chiave di rilancio dell’economia italiana, ma ciò può accadere a condizione che le opere programmate, sia quelle a mare (la nuova avveniristica diga su fondali di 58 metri), sia quelle a terra (i collegamenti ferroviari e autostradali con Milano, che collocherebbero il più importante porto del Mediterraneo a meno di 50 minuti di distanza dalla capitale italiana del business e dalla sua vasta area produttiva), diventino da oggi oggetto di un vero e proprio 'patto di sangue'”.
Paolo Pessina, presidente degli agenti marittimi genovesi, apre l'assemblea di Assagenti in modo molto pragmatica al punto da non essere politically correct, lanciando una vera e propria sfida: “Opere per le quali non devono esistere incognite su...
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