

GENOVA - Spunta anche l’idea di una ”mini” Pietro Chiesa, che possa ancora lavorare nel porto di Genova con la metà dei 29 lavoratori, mentre i terminalisti sarebbero disponibili ad assorbirne solo la metà.
L’ipotesi, ventilata dall’Autorità di Sistema portuale nella riunione di ieri, è stata bocciata dai sindacati e dallo stesso console della storica Compagnia che si avvia alla liquidazione, Tirreno Bianchi. ”Una cosa si è chiarita: che non sta in piedi, finanziariamente e operativamente, una Pietro Chiesa più piccola” dice Roberto Gulli, responsabile porto della Uiltrasporti di Genova.
Finora i terminalisti che si sono fatti formalmente avanti per assumere una parte dei lavoratori sono Spinelli al terminal Rebora, Saar e Rolcim ma si arriverebbe a quota dodici ricollocati, per gli altri il destino resta incerto perché l’ipotesi che possa assorbirli la Culmv è legata alla presentazione del piano di risanamento e avrebbe comunque tempi lunghi. ”Noi chiediamo che siano ricolloc...
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Tags: Porti
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