ROMA - «Un mondo più volatile e rischioso, segnato dai prezzi bassi delle materie prime, dall'aumento del debito nei Paesi emergenti e dall'estensione della violenza politica». E' un quadro a tinte fosche quello dipinto dalla mappa dei rischi 2016 Sace che prefigura la fine dei Brics e dei Paesi emergenti come Eldorado dell'export.
L'aumento dei rischi, spiega Sace, si è tradotto in oltre 5 miliardi di euro di minori esportazioni nell'ultimo anno, ma è possibile recuperarne 31 nei prossimi quattro puntando, strategicamente, su un paniere di mercati a elevato potenziale: Algeria, Cile, Cina, Emirati Arabi Uniti, Filippine, India, Iran, Kenya, Malaysia, Marocco, Messico, Perù, Polonia, Spagna e Turchia. Nel 2015 si è assistito a un leggero miglioramento del rischio nei mercati avanzati (indice Sace: -1 punto), contrapposto a un aumento sensibile nei grandi paesi emergenti (+ 4 punti), con picchi significativi per importanti partn...
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