LA SPEZIA - Chi puó davvero credere che consegnare i porti italiani a un governo tutto politico escludendo gli operatori e gli utenti privati dalla cabina di regia, possa rappresentare la formula vincente?
A porre questo interrogativo e la community portuale di La Spezia, che storicamente ha rappresentato una delle determinanti chiavi di successo del primo porto italiano a trazione privata e che oggi - rappresentata dalla La Spezia Port Service (Lsps) - scende per prima criticamente in campo sul testo della riforma portuale appena approvata dal Consiglio dei ministri.
Secondo i portavoce della community portuale spezzina, che ha storicamente operato sulla linea del fronte per l'affermazione dello scalo ligure in particolare nel mercato dei trasporti container, il conferimento di super-poteri ai presidenti delle nuove Autorità di sistema portuale e l'esclusione dei rappresentanti delle forze economiche «che, per altro, mantengono le Autorità ...
Condividi l’articolo
Articoli correlati
Potrebbe interessarti
Porto Trieste hub lungo Via della Seta
Francesco Greggio nuovo Cfo Gruppo Moby
Costruzione del terminal Dp World in Ecuador
Nello scalo di Ancona arriva Babbo Natale
In comune a Trieste ambasciatore della Turchia
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato su tutte le notizie dal mondo del trasporto e della logistica