FIRENZE - Il ministero dell'Ambiente, parte civile nel processo di appello sul naufragio della Costa Concordia, ha chiesto che Francesco Schettino e Costa Crociere spa riparino interamente o paghino i costi necessari per rimediare ai danni ambientali all'isola del Giglio.
«Nella sentenza di primo grado il tribunale di Grosseto riconosce che c'è stato danno ambientale ma su questo non stabilisce alcuna condanna all'imputato Schettino e al responsabile civile Costa spa», ha detto in aula l'avvocato dello Stato, Patrizia Pinna. L'avvocatura dello Stato di Firenze ha chiesto il rigetto degli appelli di Schettino e della Costa, e la conferma della sentenza di primo grado: ma chiede l'aggiunta di una chiara condanna e del risarcimento per i danni ambientali all'isola del Giglio.
Il tribunale, ha argomentato l'avvocato Pinna, sanziona le perdite di vite umane, i feriti e i danni ingentissimi, «riconosce il danno ambientale, ma non emette una condanna...
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