ROMA - Il crollo della bolletta petrolifera, la benzina in discesa ma sempre appesantita dalla componente fiscale, l'inflazione in picchiata, le tariffe di luce e gas con la retromarcia, la raffinazione in ripresa. Il petrolio a 34 dollari è una manna per consumatori e aziende, anche se, sull'altro piatto della bilancia, c'è il campione petrolifero nazionale, l'Eni, in ovvia difficoltà. Ecco chi ci guadagna e chi perde.
Nel giro di due anni i costi sostenuti dall'Italia per approvvigionarsi di greggio all'estero si sono praticamente dimezzati, passando, secondo gli ultimi dati forniti dall'Unione petrolifera, dai 30 miliardi di euro del 2013 ai 16,2 miliardi dello scorso anno. Un bel risparmio in termini generali per il sistema Paese, di cui si avvantagg...
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