TRIESTE - «In cinque anni il porto può creare 3.000 posti di lavoro diretti e 3.000 indiretti, non solo per i container ma per tutte le voci merceologiche possibili. Ce lo chiedono Baviera, Austria e i Paesi dell'Est; se non lo faremo noi lo faranno gli altri». Questo il parere di Pierluigi Maneschi (nella foto), a capo di un piccolo impero nel Porto Nuovo, sulle possibilità di sviluppo dello scalo.
Ma perché questo accada, «bisogna ridisegnare il porto per i prossimi 50 anni. Se sarà un progetto compatibile la Ue darà i fondi. Io mi auguro che la prossima generazione abbia un porto moderno, che utilizzi al massimo quanto lasciato dall'Austria: il migliore sistema ferroviario italiano».
Secondo M...
Condividi l’articolo
Articoli correlati
Potrebbe interessarti
Porto Trieste hub lungo Via della Seta
Francesco Greggio nuovo Cfo Gruppo Moby
Costruzione del terminal Dp World in Ecuador
Nello scalo di Ancona arriva Babbo Natale
In comune a Trieste ambasciatore della Turchia
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato su tutte le notizie dal mondo del trasporto e della logistica