MILANO - I soci di Mps "scottati" dal crollo delle azioni dell'istituto senese vanno alla carica del Monte "di Stato", con una richiesta danni che sfonda gli 800 milioni di euro. Ma per Rocca Salimbeni, da poco nazionalizzata, non si tratta dell'unica "grana".
La Bce, a conclusione di un'ispezione sul portafoglio crediti durata oltre otto mesi, si attende ancora 250 milioni di euro di rettifiche nonostante la gran parte dei suoi rilievi siano stati assorbiti dalle svalutazioni operate nel 2016 e nel 2017.
Dalla semestrale del Monte emerge che le richieste di danni degli ormai ex azionisti (chi avesse ancora titoli è stato "polverizzato" dal "burden sharing") sono più che raddoppiate nel corso del semestre rispetto ai 396 milioni di euro di fine 2016. Alla base di cause e reclami - circa 800, ma alcuni formulati collettivamente da studi legali e associazioni - c'è la convinzione, da parte degli ex soci, di essere stati indotti nel corso degli anni ...
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