BRUXELLES - Un terzo della spesa europea nei porti, tra il 2000 e il 2013, è stata inefficiente e non sostenibile: è quanto emerge da un rapporto della Corte dei Conti Ue che ha analizzato 19 porti in Germania, Polonia, Italia, Svezia e Spagna, concludendo che un euro su tre di quelli spesi per i progetti esaminati (194 milioni di euro in totale) sono andati a raddoppiare strutture che già esistevano nei porti vicini.
E 97 milioni sono stati investiti in infrastrutture che o non sono state utilizzate o lo sono pochissimo dopo tre anni dalla costruzione. Un esempio di infrastruttura portuale che è stata purtroppo pochissimo utilizzata è il terminale container di Taranto per lo spostamento al Pireo deciso dalla compagnia che lo scalava. In Italia, inoltre, cinque dei sei porti analizzati non sono ancora completi per problemi amministrativi. Tra questi il porto di Salerno, che ha un ritardo record di 36 mesi per la costruzione di connessioni ...
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